Ali Mc Namara – Innamorarsi a Notting Hill

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Avvocato: Signor Giudice, Signori della Corte, non capisco perché oggi ci troviamo in quest’aula a dover discutere di un normalissimo caso di lettura di libro.
Giudice: Avvocato, siamo qui per giudicare la sua cliente che si è resa rea di lettura perniciosa, inutile e dispendiosa.
Avvocato: E’ vero, la mia cliente si è lasciata fuorviare da una copertina colorata, da un nome buttato là che evocava una città amata, un quartiere, un film.
Ma chi siamo noi per giudicare, per dire chi è Caino e chi Abele, chi è la più vecchia delle gemelle Kessler? Se noi oggi condanniamo questa donna, che dire di questi che abbandonano i cani in autostrada, di questi che tirano le palline di mollica al ristorante, di questi che sbagliano i gol a porta vuota, di questi che timbrano il biglietto della metropolitana anche tre o quattro volte?
Per cui, signor giudice, sicuri di un suo verdetto favorevole, attendiamo sereni il vostro giudizio.

aiutateme a dì melassa appiccicaticcia.

Lazzìa

Simon Garfield – L’arte perduta di scrivere le lettere

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L’arte perduta di scrivere le lettere – Simon Garfield

 

Visto. Comprato. Letto.

Un libro particolare, una sorta di saggio sulla storia dell’oggetto “lettera”.  I  più antichi reperti,  le più antiche tracce di rapporti epistolari, la comparsa dei fattorini,  fino alla nascita della prima cassetta  delle lettere, degli uffici postali, le acquisizioni da parte di case d’aste degli archivi di scrittori famosi….

Ma anche molto di più.

Devo ammettere di aver trovato un tantino noiosa la prima parte.  Plinio il Giovane, Seneca, Petrarca….un po’ lunghetti questi capitoli… Napoleone, con le sue missive infuocate a Giuseppina  è già più interessante.

Però è quando si arriva a tempi più recenti che il libro mi ha completamente affascinata.

Perché si cominciano ad analizzare carteggi di personaggi che bene o male ci sono familiari. Molto familiari.

Le lettere di Jane Austen (a quanto pare scriveva lettere molto noiose, lo avreste detto?),  le lettere strazianti del marito di Virginia Wolf subito dopo il suicidio di lei, le lettere d’amore di Charles Shultz (si, quello di Charlie Brown) alla sua amante, lettere che lei fu costretta a mettere all’asta per pagarsi le cure mediche perché non aveva un’assicurazione sanitaria (un milione e mezzo di dollari, sono rimaste invendute).

Emily Dickinson , invece, insieme ad amici, aveva dato vita ad un “club del libro” via lettera le cui regole erano  cordialità, un certo autocompiacimento, spirito di competizione, divertimento: un antesignano del nostro 50 libri in un anno!

E poi ancora, il carteggio tra Sylvia Plath e Ted Hughes : appassionato, drammatico e feroce.

“Tutto quello che posso dire è che sono pazzo di te” scrive Harry Miller ad Anais Nin. E via con il racconto di un lungo amore nato per lettera.

Le personalità dei vari scrittori che emerge dalla loro corrispondenza è spesso molto diversa da quella che conosciamo attraverso i loro libri, quasi sempre arricchisce il personaggio di mille sfumature.

Il libro è corredato da foto, da copie delle lettere e da milioni di aneddoti. Irresistibili le lettere di un giovane soldato inglese alla fidanzata durante la Seconda Guerra mondiale.

Il tono leggero ne fa una gradevole lettura (primi capitoli a parte…)

Anna LittleMax Massimino