M.C. Beaton – Agatha Raisin e la quiche letale

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Che ieri ci avevo proprio un gran bisogno di una robina lieve lieve e delicatamente impalpabile come lo zucchero a velo, na pietanza che scendesse giù facile nell’esofago e lasciasse un sapore gradevole nelle fauci. Et voilà, io non so ben ridir com’i v’entrai e tuttavia eccomi accontentata. Un giallino britannico ma con sfumatura delicata e tenue, un giallo crema con un solo sparuto cadavere e zero paura. La signora Agatha di cui al titolo, donna in carriera a Londra, a 53 anni decide di andare in pensione, compra un cottage nelle Cotswolds e si trasferisce in campagna. E’ antipaticuccia l’Agatha, prepotentella, abituata a predominare, senza un amico che sia uno. Si ritrova catapultata in questa comunità chiusa dove gli eventi sono le passeggiate tra i campi, il gruppo della chiesa, ma soprattutto la partecipazione a gare culinarie. Siccome che vuole essere protagonista e farsi delli amisci, eccallà che la nostra tipa tosta partecipa, nonostante la sua massima abilità in cucina sia schiaffare cibi precotti nel microonde. E inzomma ci abbiamo i cottage col tetto di paglia, i tessuti Sanderson (quelli tipici anglesi con li fiori e NO, non potete aggricciare il naso!), le quiche, le torte, i pub, la campagna, i mercatini, salsicciotti birra e patatine, io me ce so trovata comoda comoda, dentro sto giallino. Poi si vabbè, magara dopo tutto sto scenario idilliaco rischi, come l’Agatha, de morì de pizzichi ma lei si industria e poi un caro estinto, seppure uno solo, ce sta. Eppoi, volliam parlare della coperta?? Ma troppo bellina…

Elizabeth Von Arnim, Un incantevole aprile

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Che io la Elisabetta la ebbi a conoscere grazie alla Sonia Patania e perciò questo incantevole libro donatomi non fa che chiudere il cerchio…
Immaginate un marzo piovoso, grigio, freddo, fangoso a Londra (e non ditelo ammè che Londra è purtuttavia sempre Londra, ma voi figurateve d’esse anglesi e anche nu poco sfranti dal medesmo clima tetro e bigio, su, sforzateve!). Immaginate ora due giovani signore stufe del solito ambaradam, cielo grigio su foglie gialle giù, mariti lontani o allontanati, solitudine e pensieri cupissimi, noia e giornate susseguentisi di noia totale e avvolgente. Ora immaginate un annuncio sul giornale: castello affittasi per il mese di aprile in liguria, sole e glicini fioriti. Il SOLE!! Il profumo dei glicini!! Il mare!! Non sono ricchissime le due, ma com’è come non è, immaginate che la visione del sole, del mare, dei fiori si impossessi di loro e che si industrino a trovare altre due donne che le accompagnino e dividano le spese…Detto fatto, le due + due, di soppiatto e quatte quatte tra innocenti bugie e parole non pronunciate se la partono e raggiungono il castello, in una notte buia e tempestosa…Siamo ai primi del novecento, vi rammento, e quattro donne si ritrovano nel sole, tra profumi, giardini, mare, glicini e rose, peonie e iris. Immaginate l’incantevole e lasciatevi andare, insieme a Lotty, Rose, Catherine e Mrs. Fisher. Sarete l’albero che caccia nuovi teneri germogli, primavera e fresco verde. Grazie Sonia!!

Lazzìa