José Saramago – Il Vangelo secondo Gesù Cristo #JoséSaramago

«Come tutti i figli degli uomini, il figlio di Giuseppe e Maria nacque sporco del sangue di sua madre, vischioso delle sue mucosità e soffrendo in silenzio».

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E’ stato un parto abbastanza lungo e travagliato ma alla fine ne sono venuto fuori. Molti anni dopo aver letto “Cecità” ed esserne rimasto sconvolto ho deciso finalmente di affrontare il Vangelo.
La prosa di Saramago (non vi svelo nulla di nuovo, ovviamente) è ostica, labirintica: periodi immensi ma anche lampi improvvisi, frasi e dialoghi che sembrano rivelazioni, rappresentazioni di una crudeltà e violenza quasi insostenibili e poi la frase sarcastica buttata là che ti fa sorridere dopo aver assisitito a un supplizio o alla strage degli innocenti.
E’ un libro enigmatico e crudele che parla di un Dio indifferente e sanguinario , vestito come “un ricco mercante ebreo”, di un ragazzo in conflitto con sè stesso, con il proprio padre, la propria madre, col proprio fato e di un Diavolo che la verità gliel’aveva già detta subito, prima ancora che Gesù incontrasse Dio: “non hai imparato niente, vattene.”

Alessandro Dalla Cort

Descrizione:

Il Vangelo secondo Gesù Cristo è un romanzo dello scrittore portoghese José Saramago, pubblicato nel 1991.

Si tratta di un romanzo storico, che narra la vita di Gesù Cristo e dei suoi contemporanei, attingendo a piene mani sia dall’Antico sia dal Nuovo Testamento, intervenendo però con spirito talvolta razionalista e critico, talvolta volutamente dissacratorio, per modificare gli eventi tramandati dai vangeli canonici, e contestualizzando l’intero racconto con la ricostruzione della quotidianità della Palestina del I secolo d.C.

Il Vangelo secondo Gesù Cristo ha suscitato, fin dalla sua uscita, forti reazioni del clero cattolico, sia portoghese, sia italiano, a causa del tema trattato, delle libertà prese rispetto alla tradizione evangelica e della durezza con cui vengono descritti fatti e pensieri. La storia narrata è quella conosciuta, la vita di Gesù dalla nascita alla morte, ma ciò che caratterizza questo romanzo è la figura del protagonista, il Profeta, visto come una persona normale, un giovane, con le sue debolezze, le sue paure, le sue ansie, la sua inesperienza, un uomo del tutto uguale agli altri uomini, che strada facendo impara e cresce, fino a diventare un punto di riferimento per molti, il portatore di un nuovo pensiero.

Mara Renato ed io – Alberto Franceschini #albertofranceschini

“Tonino, molla i miti, noi siamo stati solo dei tossicodipendenti, drogati di tipo particolare, di ideologia. Una droga micidiale, peggiore dell’eroina”
mara

Libro consigliatomi da più persone, qui nel gruppo. Ottimo suggerimento, grazie. La storia di Alberto Franceschini, uno dei fondatori delle Brigate Rosse: dall’avvicinamento alla lotta armata agli anni di carcere fino alla decisione di dissociarsi dalle BR.
Interessante affiancare questo libro a “A viso aperto” di Renato Curcio: il diverso punto di vista dei due padri fondatori delle Brigate Rosse. Interessante la contrapposizione in cui i due leggono e valutano episodi, teorie, riflessioni, scelte condivise e non. Il lato anche umano della lotta armata, non solo le dinamiche storiche, l’ideologia e il motivo della rabbia politica, perchè non si è trattato di tre facinorosi, ma della generazione figlia dei partigiani, cresciuta nelle file del PCI: studenti, operai, professionisti, persone che si sono sentite tradite da un sistema.

“Peso quarantotto chili, la pelle è sottilissima. Se mi guardo il torace mi viene in mente Holger Meins, il primo compagno della RAF morto per uno sciopero della fame. Io non voglio morire. La prima parte della mia vita se n’è andata, è come se avessi concluso il capitolo di un libro. Voglio continuare. Forse è bello girare con in tasca una patente vera, da far vedere ai carabinieri senza stare con la mano pronta a scattare alla cintura, dov’è la pistola.”

Anna LittleMax Massimino

Io, l’infame – Patrizio Peci

A viso aperto, Renato Curcio