Life – Keith Richards #recensione #KeithRichards

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Sono una grande ignorante per quel che riguarda i Rolling Stones per cui non mi si può accusare di essere di parte. Premesso questo, vi posso dire che ho divorato Life in tempi record. Un libro politicamente scorretto una riga si e l’altra pure, niente abbellimenti e fiocchetti. Una della autobiografie più oneste (credo) e “nude” che mi sia mai capitato di leggere. È stato un po’ come leggere un libro che ti parla della vita su un altro pianeta. Mi ha colpita ogni pagina, ogni aneddoto, praticamente tutto in tanti modi diversi, un continuo ondeggiare tra una sorta di fascinazione e una perplessità della serie “ma che davvero??”. Per riassumerla nel suo stile: ne ha di fascino questo stronzo.
Potrei riportare qualche frase sui quintali di droga, sulle crisi di astinenza, su quel pavone di Mick Jagger, sui figli, sulle pollastrelle, sui maledetti sbirri, sulla musica, sul concetto di amicizia, ecc ecc. E invece, guarda un po’, mi è piaciuta tanto l’idea di Keith Richards di inferno e paradiso.
Perché poi, in 45 anni di vita, una visione infantile ma appagante di inferno e paradiso che in fondo mi soddisfa mi sia stata data da Keith Richards non è dato sapere. Per l’arpa poi vediamo…

E se non si fosse capito: libro da leggere assolutamente.

“Io per esempio non ho mai trovato il Paradiso un posto particolarmente interessante dove andare. Anzi, la vedo così: che Dio, nella sua infinita saggezza, non si sia disturbato a creare due dimore – il paradiso e l’inferno. Sono lo stesso posto, ma il paradiso è dove ottieni tutto quello che vuoi, e trovi mamma e papà e i tuoi amici, e vi abbracciate tutti e vi baciate e suonate l’arpa. L’inferno è lo stesso posto – niente fuoco, niente zolfo – ma tutti passano senza vederti. Non c’è niente, nessuno ti riconosce. Tu gli fai segno “sono io, tuo padre”, ma sei invisibile. Sei su una nuvola, e hai la tua arpa, ma non puoi suonare con nessuno perché non ti vedono. Quello è l’inferno:”

Anna Massimino

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