La zattera di pietra – José Saramago

“Dopo ci fu una pausa, si sentì passare nell’aria un grande soffio, come il primo respiro profondo di chi si sveglia, e la massa di pietra e terra, coperta di città, villaggi, fiumi, boschi, fabbriche, macchie incolte, campi coltivati, con la sua gente e i suoi animali, cominciò a muoversi, come una barca che si allontana dal porto e punta al mare di nuovo ignoto.”

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Un Saramago minore ma con tanta voglia di divertirsi si immagina cosa succederebbe se un bel giorno Spagna e Portogallo si staccassero dall’Europa (fisicamente) e navigassero alla deriva verso gli Stati Uniti. Satira politica, sociale, occasione per pigliare un po’ in giro spagnoli, francesi, americani, tutti…

Saramago strizza l’occhio al realismo magico latinoamericano: la Penisola Iberica improvvisamente si stacca dall’Europa e comincia ad andare alla deriva sull’Atlantico.

Questa situazione paradossale è accompagnata da altri fenomeni inspiegabili quali alterazioni nel volo degli uccelli e gravidanze di massa.

Scoppiano allarme e panico, turisti stranieri e benestanti locali fuggono con ogni mezzo (questi ultimi portandosi dietro i loro averi), i governi faticano a mantenere l’ordine, si va verso l’anarchia.

Il tutto però raccontato da un gruppo di disperati accomunati solo dal fatto di essere causa involontaria del distacco della penisola, e per questo disperatamente raminghi nella stessa alla ricerca di una spiegazione che non c’è. Un road-book divertente e a tratti anche commovente..se qualcuno trova Saramago pesante e difficile da leggere (la punteggiatura ovviamente come al solito non esiste) provi questo.

nicola gervasini

DESCRIZIONE

A Cerbère, sui Pirenei Orientali, improvvisamente la terra si spacca, seminando panico e terrore tra gli abitanti. Non si sa per causa di chi o di che cosa, ma ben presto si crea lungo tutto il confine tra Francia e Spagna una frattura così profonda che la Penisola Iberica resta disancorata dal continente europeo e, trasformatasi in un’enorme zattera di pietra, inizia a vagare nell’Oceano Atlantico, verso altri orizzonti e un ignoto destino. Sulla zattera, che rischia di speronare le Azzorre, i protagonisti sono costretti a fare i conti con la loro favolosa e fatale condizione di naviganti, in un clima di sospesa magia, tra eventi miracolosi e oscuri presagi. Le antiche rivali, Spagna e Portogallo, da sempre tenute ai margini dell’Europa, ora che non sono più vincolate a essa potrebbero dirigersi verso l’Africa e le Americhe, cui le lega un antico patrimonio comune di lingua e cultura. La zattera di pietra è la storia di questa incredibile e avventurosa navigazione, scritta con divertita fantasia e con una straordinaria invenzione di grandi e piccoli prodigi.

Josè Saramago – Il racconto dell’isola sconosciuta

“E siete venuto qui a chiedermi una barca, Sì, sono venuto qui a chiedervi una barca, E chi siete voi, perché io ve la dia, E chi siete voi per non darmela, Sono il re di questo regno, e le barche del regno mi appartengono tutte, Piuttosto appartenete voi a loro e non loro a voi, Che volete dire, domandò il re, inquieto, Che voi, senza le barche, non siete nulla, e che loro senza di voi, potranno sempre navigare.”

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Un libretto breve, che si legge in un’ora di aereo tra Orano e Algeri (ma anche tra altre due città, o perfino rimanendo fermi un’oretta a casa), ma che racconta in modo poetico, leggero e sognante, tutta la magia di quei momenti in cui si decide di partire verso l’ignoto, e tutta la magia che c’è negli occhi di chi sceglie di uscire da sé stesso, per avventurarsi alla ricerca di una qualsivoglia “isola sconosciuta”.
La storia è una storia d’amore, perché anche quando non lo riconosciamo, è solo quello che può farci davvero scegliere di cercare una vera isola sconosciuta, o, il più delle volte, di immaginarla e di crearla noi stessi.

luca b.

DESCRIZIONE

Saramago ci regala una storia semplice: un uomo chiede al re una barca per andare a cercare un’isola sconosciuta. Ma andare alla ricerca di isole sconosciute non è una cosa di poco conto, né filosoficamente parlando, né da un punto di vista geografico, perché di isole sconosciute non ce ne sono più.

Alla ricerca si unisce la donna delle pulizie del palazzo del re. Un’incantevole favola d’amore, magistralmente sospesa tra realtà e sogno.

Da questa ultima considerazione si dipana la vicenda con tutta la maestria dell’autore portoghese il quale, giocando con la lingua e riuscendo in un breve spazio come questo a tessere anche una storia d’amore, ci incanta come solo un grande narratore di storie può fare.

“Tutte le isole, anche quelle conosciute, sono sconosciute finché non vi si sbarca.”