Il libro dei Baltimore – Joel Dicker

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Orbene, così doveva essere. Avevo bisogno di qualcosa che si lasciasse ingurgitare, che mi togliesse di dosso l’urgenza di poltrire, chi mi portasse su una veranda, all’aperto, a respirare vita d’altri, a non pensare di me, ma a loro, si fosse trattato anche solo di chiacchiere da bar o di quei bei plot tanto cinematografici e un filino paraculi che fanno tanto bene all’intraprendenza dello spirito. Ringrazio Joel Dicker per questa full immersion, per la lucidità e la sagacia con cui è capace di rendere affascinanti anche gli anelli di cipolla o le più banali cartoline interiori. Il suo Libro dei Baltimore non è certo un capolavoro, ma come tante buone letture indovina che cosa può dare piacere a chi inforca gli occhiali e lascia il tempo per le pagine. La storia è americana fino al midollo e si sente odore di pellicola e botteghino anche a bruciare carta di eritrea a più non posso. Ma è un bel annusare, almeno per me lo è stato.
Ora, dopo aver rotto (e non con poca gioia) il mio personale (e che durava da troppo) silenzio in termini di bulimia, ossia in quantità di pagine lette tutte di filata e senza indugio, mi faccio una bella tisana energizzante e vado a scegliermi il prossimo compagno di viaggio.
A bientot, amici cari. E buona domenica sera!

Rob Pulce Molteni

Joel Dicker – La verità sul caso Harry Quebert

Joel Dicker – La verità sul caso Harry Quebert

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Ne avrete già parlato, a suo tempo, quando uscì e fece sfracelli.
In breve: viene ritrovato dopo 30 anni il cadavere di una ragazza uccisa quindicenne. Della sua morte é accusato un famosissimo e anziano scrittore. Il suo pupillo, un altro giovane scrittore famoso che non riesce a trovare lo spunto per il secondo romanzo, cercherà di trovare la verità.
Mi é piaciuto molto, nonostante i difetti: storia d’amore sulla carta torbida ma stucchevole, un paio di personaggi inutilmente caricaturali, certi dialoghi improponibili, specie quelli tra il protagonista e l’investigatore o la mamma, il fatto che lo scrittore giovane e famosissimo viva da asceta è mai nemmeno per caso si imbatta in una donna interessante.
Ma i pregi sono più grandi: ambientazione credibile nel New Hampshire, un intreccio che funziona, suspence ineccepibile anche se si parla di un’indagine su un fatto antico, tanti spunti interessanti sull’editoria, personaggi con uno spessore, anche quelli secondari, e la fondamentale capacità di attaccarti alla pagina.
Senza trascurare che si tratta di un autore giovane.
Un caso editoriale che ha le sue giustificazioni, a mio avviso.

Ricky Gazza