Il Tempo è un bastardo – Jennifer Egan #JenniferEgan

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Ero partita così bene… Invece fino a ora ho fatto schifo, un po’ perché sto passando un anno difficile, un po’ per i molti libri iniziati e abbandonati. Ehi. Perché non facciamo una sezione apposta?!

Questo mi è piaciuto moltissimo. Certo, il Pulitzer 2011 non può competere con il Calvino 2012, ma nella vita ogni tanto bisogna accontentarsi. Scherzo, scherzo!

Si tratta di un romanzo destrutturato, come la cucina moderna, cioè composto di capitoli-racconti apparentemente indipendenti, e invece tutti collegati tra loro. I personaggi di contorno di uno sono i protagonisti del successivo, spesso in un’epoca storica diversa. All’inizio sembra difficile, ma poi si capisce il gioco e si cerca di ricostruire il puzzle, in un continuo scorrere avanti e indietro che ti fa dire “Ahhh, allora era così”.
All’improvviso mi è tornato alla memoria Memento. Ve lo ricordate? Un film-incubo in cui non si capiva mai in quale punto del tempo ci trovassimo. Adoravo quel film! Ho controllato, era il 2000, dunque io ero all’università e potete capire come mi sentissi fantastica ad apprezzarlo.
Se l’avessi letto allora, immagino che sarebbe stato il mio libro preferito (del mese). Oggi sono vecchia e stanca, e magari quando sarò in pensione e lo rileggerò, potrò apprezzare adeguatamente lo sforzo stilistico di raccontare una bellissima storia in maniera complicata.

Fermi tutti un momento! Io in pensione non ci andrò mai. Ciao!

Daniela Q.

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Il tempo è un bastardo – Jennifer Egan #JenniferEgan

“Il tempo non aspetta nessuno e il mondo va avanti, nonostante noi, i nostri problemi e le nostre vite”.

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“Il tempo è un bastardo”, lo sappiamo tutti, ma Jennifer Egan ce lo mostra con stile superbo e con una forma narrativa geniale: è formato da una serie di racconti diversissimi tra loro per ambientazione, tempo e stile, in cui ricorrono gli stessi personaggi.
Mi sono innamorata di questo libro fin dal primo racconto e ha mantenuto fede alle mie aspettative per tutto il tempo in cui è durata la nostra storia – poco, perché è così magnetico che DEVI leggerlo e non puoi fare altro. Unico lieve calo: l’ultimo racconto, ambientato in un immaginario futuro prossimo.
Ho amato tutto: personaggi, ambientazioni, linguaggio e, come dicevo, stile e forma narrativa.
Questi racconti non sincronici, ma spostati nel tempo e nello spazio, che vanno a comporre un unico grande puzzle, raccontano i momenti più densi di significato della vita di ogni protagonista e al contempo ci permettono di scoprire quanto accade loro e ad altri personaggi (nonostante questi non abbiano un racconto “tutto per loro”) nell’arco di vent’anni. Un quadro che si svela man mano e che viene dipinto dalla Egan con assoluta maestria.
Il contesto dell’ambiente punk/rock e dell’industria musicale è perfetto per lo sviluppo della tematica dell’inevitabile scorrere del tempo, della morte dei sogni e della necessità di cambiamento che ogni essere umano avverte per continuare a vivere meglio che può, e mi ha fatto amare ancora di più questo libro.

Loretta B.

descrizione

“Il tempo è un bastardo” è un romanzo insolito, formato da una serie di racconti collegati dal ricorrere degli stessi personaggi. Al centro ci sono Bennie Salazar, ex musicista punk e ora discografico di successo, e il suo braccio destro Sasha, una donna di polso ma dal passato turbolento. Le loro storie si snodano fra la San Francisco di fine anni Settanta e una New York prossima ventura in cui gli sms e i social network strutturano le emozioni collettive, passando per matrimoni falliti, fughe adolescenziali nei bassifondi di Napoli, scommesse azzardate su musicisti dati troppe volte per finiti. Intorno a Bennie e Sasha si compongono le vicende delle loro famiglie e dei loro amici: una galleria di coprotagonisti grazie alla quale Jennifer Egan riesce a raccontare le degenerazioni del giornalismo e dello star-system, la meraviglia delle droghe psichedeliche, le dinamiche emotive di un bambino autistico nella provincia americana del futuro. “Il tempo è un bastardo” supera gli stereotipi della narrativa tradizionale ma resta godibile e appassionante per tutti i lettori: un romanzo-mondo aperto alle infinite possibilità dell’esistenza e della prosa, che si è conquistato la vetta della scena letteraria americana e internazionale.