A venticinque anni ero già lo sceriffo di questa contea. Difficile a credersi. Mio nonno faceva lo sceriffo, e anche mio padre. Io e lui siamo stati sceriffi contemporaneamente; lui a Plano e io qui. Credo che ne andasse fiero. Io ne andavo fiero eccome. Ai vecchi tempi c’erano sceriffi che non giravano neanche armati. Molta gente stenta a crederci: Jim Scarborough non portava mai la pistola – Jim figlio intendo -, e neanche Gaston Boykins (quello della contea di Comanche). Mi è sempre piaciuto sentir parlare di quelli dei vecchi tempi. Non ne ho mai perso l’occasione. Uno non può fare a meno di paragonarsi a loro, di chiedersi come avrebbero fatto loro al giorno d’oggi. C’è un ragazzo che ho mandato sulla sedia elettrica qui a Hauntsville, qualche tempo fa. Su mio arresto e mia testimonianza. Aveva ucciso una ragazzina di quattordici anni. Il giornale scrisse che era un crimine passionale, ma lui mi disse che la passione non c’entrava niente. Che da quando si ricordava aveva sempre avuto in mente di ammazzare qualcuno e che se fosse uscito di galera lo avrebbe rifatto. Sapeva che sarebbe andato all’inferno, da lì a un quarto d’ora ci sarebbe andato. Io non so cosa pensare; non lo so proprio. Con la criminalità di oggi è difficile capirci qualcosa. Non è che mi faccia paura l’ho sempre saputo che uno deve essere disposto a morire se vuole fare questo lavoro ma non ho intenzione di mettere la mia posta sul tavolo… di uscire e andare incontro a qualcosa che non capisco. Significherebbe mettere a rischio la propria anima, dire Ok, faccio parte anch’io di quel mondo.
Cormac McCarthy “Non è un paese per vecchi”
Categoria: Incipit
Stephen King – L’ombra dello scorpione #Incipit #StephenKing #TheStand
«Sally.»
Un borbottio.
«Svegliati, Sally.»
Un borbottio più forte: ‘sciami in pace.
La scosse più bruscamente.
«Svegliati. Devi svegliarti!»
Charlie.
La voce di Charlie. La stava chiamando. Da quanto tempo?
Sally emerse dal sonno.Dapprima guardò l’orologio sul comodino, e vide che erano le due e un quarto di notte. Charlie non avrebbe nemmeno dovuto essere lì; avrebbe dovuto essere in turno al lavoro, alla base. Poi lo guardò bene in faccia per la prima volta da che era sveglia, e qualcosa sussultò dentro di lei, un qualche fatale presentimento.
Stephen King – L’ombra dello scorpione
