Venerdì giallo: I cani del barrio – Gianni Biondillo #GianniBiondillo @GuandaEditore

Gianni Biondillo torna in libreria con “I cani del barrio”, un nuovo (doppio) caso che porterà l’ispettore Ferraro a indagare su più fronti: dal ventre della Milano da bere alle bande di latinos, mentre un virus letale imperversa in Cina.

Obbligato da Augusto Lanza, il suo stralunato superiore, Ferrario si ritrova a seguire una doppia indagine, sempre con la solita accidia che lo contraddistingue e sempre tra i luoghi e le vie meno convenzionali di Milano, tanto care all’autore. A poco più di tre anni dall’uscita di Il sapore del sangue (Guanda 2018), Gianni Biondillo torna in libreria con I cani del barrio, sempre per Guanda, con l’ultimo caso dedicato all’ispettore milanese.

Forse il maggior pregio di Gianni Biondillo è di raccontare alla perfezione Milano, città che amo e dai grandi contrasti. Il suo ispettore Michele Ferraro, con l’ aiuto dei colleghi e della figlia Giulia improvvisata investigatrice, segue due indagini diverse: l’ aggressione a un noto imprenditore “etico” bene introdotto anche in ambienti politici e la scomparsa di un ragazzo sudamericano, probabilmente inserito nelle bande di latinos che girano per la città. Due indagini parallele ma che si potrebbero anche intersecare. In sottofondo, un misterioso virus che proviene dalla Cina e inizia a fare paura. Romanzo molto scorrevole, con una scrittura colma di ironia che spesso fa sorridere e un finale che lascia invece un po’ di amaro in bocca. Consigliato.

Silvana Battaglioli

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Per sempre giovane – Gianni Biondillo #giannibiondillo #persempregiovane

Libro corto, veloce e gradevole, per appassionati di rock e vecchi con nostalgia (come me insomma). Storia di un gruppo rock femminile in stato di grazia che parte per fare un concorso che avrebbe dovuto cambiare la vita di tutte, road-book dove i commenti alle canzoni sentite alla radio sono la cosa più divertente, ma solo per nerd del rock (come me insomma), la colonna sonora sono i brani dell’epoca, passati sempre con lo stereo acceso su qualche emozione da vivere e da rivivere, tra Radio Popolare e Rete 105, il festival di Sanremo o i Pooh, Mino Reitano, i Ricchi e Poveri, Massimo Ranieri, e poi la Nannini, il primo Battiato, il Sabato italiano di Sergio Caputo. Un libro che avrebbe potuto scrivere qualunque recensore o scrittore più o meno professionale di rock (come me insomma), o qualunque musicista in grado di tenere in mano anche una penna, ma mi ha divertito.

Per sempre giovane è la storia del viaggio di una band di sole ragazze, ambientato tra gli anni ’70 e gli anni ’80. Per noi quarantenni sembra ieri, è vero, ma è davvero una voragine temporale. Il racconto di un viaggio di formazione che scorre su due piani, quello fisico e quello interiore, che diviene temporale, dal presente di donne adulte a un passato “mitico” di ragazze che dalla vita si aspettavano altro, ma senza rimpianti o piagnistei, perchè in fondo la vita, l’ha detto Lennon, ti succede mentre ti affanni a progettarla.

Nicola Gervasini