IL TEOREMA DEL BABA’ – Franco Di Mare @francodimare

babà

Secondo libro delizioso che leggo di Franco di Mare (altra recensione qui https://cinquantalibri.com/2015/10/04/il-caffe-dei-miracoli-franco-di-mare/). Peccato che Bauci (il paese dove si svolge la vicenda) sia un frutto di fantasia, altrimenti avrei già prenotato per una vacanza sicuramente interessante. Non tanto per il paese in se, anche se la costiera amalfitana è stupenda, ma per conoscere i personaggi dei due libri: la verduraia che, nel “caffè dei miracoli”, si diceva avesse posato per Botero, Il ristorane “da Liborio” dove assaggiare i piatti della tradizione partenopea e anche il ristorante “Experience” dove poter gustare la parmigiana molecolare, senza escludere una visitina a padre Assane detto Balo perchè assomiglia a Balotelli. Insomma poter passare un po di tempo con i paesani, impiccioni ma simpatici. Altra meraviglia del libro è che alcuni capitoli li dedica a spiegare alcune ricette che penso proprio di provare a realizzare (amo cucinare). Insomma “il teorema del baba’” è un libro proprio appetitoso. Buona lettura a tutti.

Giancarlo Zeppa

Descrizione

Nella piazza centrale di Bauci il ristorante “Da Liborio” è un’istituzione. Il proprietario, Procolo Jovine, soddisfa tutti con le sue ricette della tradizione locale, dagli spaghetti con i ricci al classico babà. Ma l’arrivo di uno chef molecolare pluristellato porta scompiglio nella vita del paese: Jacopo Taddei non è solo bello da far girare la testa, ma ha anche la faccia tosta di aprire il suo “Experience” proprio sul lato opposto della piazza. Mentre il Natale si avvicina, tra i due cuochi si scatena una guerra all’ultimo piatto, con gli abitanti di Bauci a fare da spettatori. Chi vincerà? Per scoprirlo occorreranno tempo e pazienza, proprio come per cucinare un buon ragù.

IL CAFFE’ DEI MIRACOLI – Franco Di Mare

dimare
Prima voglio ringraziare chi del gruppo (non ricordo il nome) ha segnalato questo romanzo. L’ho trovato veramente carino, un acquerello sull’umanità, in questo caso sulla vita di un ipotetico paese affacciato sul golfo di Salerno.
Nella piazza principale, nella notte, è stata messa una statua di Botero. In particolare una sua interpretazione della Maja Desnuda. Questo sarebbe nulla, ma chi ha posizionato la statua ha fatto si che l’enorme fondoschiena della Maja fosse rivolto verso il portale della cattedrale dove a giorni si sarebbe svolta la messa in onore della santa protettrice del paese e ad officiare la messa ci sarebbe stato il vescovo. Per completare l’opera, poco dopo, alla base della statua verrà lasciata una scatola con all’interno una neonata…

Immaginate il parroco, i paesani che cominciano a ricamare ipotesi, il sindaco che ha organizzato la mostra, l’opposizione che non gliene fa passare una, il maresciallo dei carabinieri che paragona le sue azioni con le punizioni di Baggio e la fruttivendola che come forme non ha nulla da invidiare alla statua… insomma Franco Di Mare ci disegna man mano un delizioso affresco paesano. Non manca niente: i personaggi ben descritti, le storie di paese, la storia dell’arte, l’architettura, i preti, i politici, le ragazzine e la costiera amalfitana. Lettura molto scorrevole, che ricorda a tratti Andrea Vitali.

Buona lettura a tutti!

giancarlo z.

DESCRIZIONE

È sempre intorno a loro, le fimmine, che si agita il mare delle passioni. E il mare, quando tira malo tempo, in un niente può volgere a tempesta. Ma vale lo stesso se la donna in questione è una statua di marmo, un opulento nudo di Botero il cui sedere da tre tonnellate guarda malauguratamente in direzione di una chiesa? È quel che succede a Bauci, piccolo borgo a strapiombo sulla costiera amalfitana, diventato località alla moda grazie a un festival artistico che quest’anno celebra appunto il maestro colombiano. Quando don Enzo, il parroco, vede l’opera al centro della piazza va su tutte le furie: come si può concepire tale oscenità, peraltro a pochi giorni dalla visita del vescovo? Ma toglierla non si può. Spostarla neppure. Cosa fare, dunque? Se lo chiede Rocco Casillo, il sindaco, al quale la statua serve per coronare i suoi sogni politici, e se lo chiede l’intera, colorata comunità di Bauci. Strane dicerie e fatti inspiegabili si susseguono fin quando, ai piedi dell’imponente chiattona, compare un fagotto con dentro una neonata. La pietra dello scandalo è servita… In un romanzo che sembra già un classico, Franco Di Mare dirige un coro formidabile di furbizie e rivalità, di voltafaccia e colpi di genio. E tocca il nostro cuore da vicino, strappandoci sorrisi e lacrime. Bauci non esiste eppure è verissima, è al Sud ma potrebbe trovarsi in qualunque parte d’Italia; i suoi abitanti siamo noi, così ingegnosi nel complicarci la vita ma così tenaci nel tirarci fuori dai guai.