
Pochi orpelli, scrittura essenziale, racconti in serie, un quasi romanzo. Alcuni racconti hanno il dono di lasciarti a bocca aperta, altri hai solo voglia di sfogliarli più in fretta leggendo le parole a due a due per fare prima.
Nel complesso la Bender ci sa fare, ha qualcosa a che fare con il Murakami dei primi romanzi: la consiglio.
Stefano L.
DESCRIZIONE
La scrittura di Aimee Bender non è mai stata roba per ragazzine pazzerelle e sognatrici. Le sue fiabe hanno un che di oscuro e perverso, non sono leziosaggini finto-demodé da hipster. La sua magia evita la zuccherosità, e i brividi che offre questa raccolta, fra sensualità e orrore, sono del tutto adulti. In un’epoca in cui il realismo regna sovrano nel panorama letterario, è assolutamente necessario riconoscere Aimee Bender per ciò che è: una vitale fuoriclasse della letteratura moderna, punto e basta. 
La scrittura di Aimee Bender è da sempre un inconfondibile mix di realismo e fantasia; in questa nuova raccolta di racconti la sua voce, carica di sensualità e magia, continua a ridisegnare il mondo in maniera originale, senza concessioni al sentimentalismo e ai cliché della narrativa «femminile». Alcune storie sono ambientate al giorno d’oggi, fra teenager al centro commerciale o studentesse in un campus universitario; in altre fa capolino l’elemento surreale (un ragazzino che soffre di «analfabetismo facciale», cioè non riesce a distinguere il viso delle persone e la loro espressione; un vecchietto inoffensivo che è convinto di essere un criminale nazista); altre ancora sono incantevoli esempi di «realismo magico» (una sarta viene rapita e condotta in un paese dell’Asia dove dovrà rammendare le tigri a cui si stanno strappando via le strisce) o rivisitazioni di fiabe classiche. Fin dal 1999 il New Yorker aveva segnalato Aimee Bender come uno dei «venti scrittori per il 21° secolo»; La maestra dei colori, accolta da elogi unanimi da parte della critica statunitense e inserita dal New York Times nella lista dei libri più importanti dell’anno, non fa che riconfermarne il talento.
