I Melrose – Edward St. Aubyn #EdwardStAubyn #Melrose

 

Edward St Aubyn, cito dalla prefazione, è il rampollo di un’antica e nobile famiglia, che viveva in Cornovaglia fin dai tempi della conquista normanna. Ciò gli conferisce tutti i diritti di descrivere in toni sferzanti l’upper class inglese, in questo tomo di 730 pagine che Neri Pozza pubblica riunendo i primi quattro romanzi del ciclo semiautobiografico dell’autore. Il quinto e ultimo romanzo, Lieto fine, è pubblicato a parte.
Nel primo libro della sequenza, Non importa, David Melrose, padre sadico e autoritario, uccide i sogni e le fantasie del piccolo Patrick, mentre la madre, persa in una nebbia di alcol e rimpianti, non si avvede di nulla. In Cattive notizie, ventiduenne e tossicodipendente, Patrick si reca a New York per raccogliere le ceneri del padre, e vaga per le strade della metropoli a caccia di eroina e in fuga dai ricordi. Nel terzo, Speranza, libero dalla dipendenza, durante un estenuante party in una residenza della campagna inglese, Patrick si ritrova combattuto tra il disgusto per il mondo e il desiderio di lasciarsi alle spalle la crudeltà sregolata dell’adolescenza e aprirsi alla vita e al perdono. Nel quarto, Latte materno, Patrick è alle prese con le promesse infrante e gli inaspettati slanci filantropici della madre.

Quattro romanzi, sorretti da uno stile infallibile e da una rara penetrazione psicologica. Quattro capitoli di un ciclo narrativo e di un unico formidabile, blasfemo romanzo di formazione che ha lasciato un segno profondo nella letteratura contemporanea, dai quali è stata tratta una mini serie con protagonista Benedict Cumberbatch.

…non vivo nell’atroce dubbio se tutto quello che sto attraversando adesso corrisponda in qualche modo alla trama della mia prima infanzia. Sono sicuro che la mia ansia notturna assomigli a una caduta libera che ho provato nella culla, quando, per il mio bene, e per impedirmi di diventare un piccolo mostro invadente, i miei genitori avevano fatto esattamente quello che più gli conveniva, ignorando me. Come sai, mia madre lastrica la strada dell’inferno con le sue migliori intenzioni, così possiamo supporre che mio padre fosse il sostenitore dei vantaggi formativi di una educazione che distrugga la volontà. Ma come faccio a saperlo realmente, e quanto mi gioverebbe scoprirlo?

L’autore si pone domande sulla reale possibilità di indagare l’inconscio: L’inconscio, del quale possiamo discutere solo quando cessa di essere tale, è un altro strumento di indagine medievale, che consente all’analista di trattare ogni negazione come una manifestazione del suo esatto contrario… siamo controllati da forze che ci riescono incomprensibili, il termine per definire questo tipo di situazione è ‘ignoranza’.

Il ciclo dei Melrose per temi e situazioni non è una lettura leggera, anzi tutti i romanzi presi di seguito ti lasciano una certa ansia e grevità addosso. I dialoghi sono complessi e intelligenti, la scrittura elegante e profonda, e costringe il lettore a rileggere e ripensare.
Alla fine, la morale, su cui concordo pienamente, è secondo me riassunta nel pensiero del figlio piccolo di Patrick:

‘Alla fine era ingiusto che ognuno fosse quello che era, perché così non poteva essere nessun altro. E non era nemmeno il fatto che lui volesse essere qualcun altro, era solo orribile il pensiero che, in caso di emergenza, non potesse esserlo”.

Claudia Venturi

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