L’amante giapponese – Isabel Allende #isabelallende #recensione

Sono a pagina 40.
Domanda: è il polpettone che sembra essere oppure proseguo fiduciosa?

 

L’amante giapponese – Isabel Allende
Traduttore: E. Liverani
Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Ok, l’ho finito. Polpettone, decisamente 🙂 Sembra scritto in fretta, non c’è reale  approfondimento, un misto in pentola dai nazisti alla pedofilia nel web, dalle spose giapponesi e l’internamento degli immigrati asiatici nella Seconda Guerra mondiale, fino alla omosessualità per finire in una casa di riposo per anziani con suddivisione degli ospiti a salire.
Mi è piaciuta molto la storia dei due protagonisti Alma e Ichimei ma nel libro c’è troppo contorno, secondo me. A un certo punto stavo pensando che mancava solo che spuntasse fuori qualche personaggio dato per morto e taaac! eccolo lì davvero!
Nemmeno il linguaggio del libro mi ha convinta, troppo da romanzo rosa, è vero che è scorrevole, talvolta gradevole, ma sovente diventa banale: troviamo “confidenze sussurrate tra un abbraccio e l’altro”, “baci interminabili”, poi “la passione”, “desideri e segreti”, “scaramucce amorose”…
Ho fatto fatica a convincermi che l’autrice fosse la stessa capace di scrivere un libro come La casa degli spiriti, l’esperienza di narratrice non le manca e si percepisce perfino qui. Tra i pochi aspetti positivi che salvo, innanzitutto c’è la descrizione di una pagina di storia ancora molto poco conosciuta, il racconto delle condizioni dei nipponici nella società americana durante gli anni del Secondo Conflitto Mondiale prima, dopo e durante il confino nei campi di concentramento. E ancora, la riflessione sulla condizione di essere anziani, il bisogno forte di sentirsi amati, trasversale a tutte le età, il racconto di quell’età in cui anche compiere i più piccoli gesti diventa complesso fino a perdersi in sé stessi.
Ma purtroppo, ed è un peccato, è un libro che non consiglio, che mi ha lasciato abbastanza delusa, poco coinvolta, persino un poco annoiata.
«A qualsiasi età è necessario uno scopo nella vita. E’ la cura migliore contro molte malattie»
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