N. 1/2017.
Ricevuto per Natale.
Adoravo l’artista Marchesini, geniale e delicata, prorompente e sottile.
Ho amato moltissimo le sue performances teatrali e televisive e anche quelle radiofoniche; ho affrontato quindi questo libro con la migliore delle aspettative ma devo dire, a malincuore, ne sono rimasta delusa.
Una scrittura prolissa e complicata, a volte di difficile lettura per i lunghi lunghissimi periodi quasi scevri di punteggiatura, e una ricercatezza affettata del linguaggio, a mio parere, del tutto inutile.
La storia, assolutamente autobiografica, mi ha affaticato nonostante la trama potenzialmente valida. Anna ripercorre la sua infanzia ad Orvieto, i suoi rapporti con i genitori, l’oratorio, la Prima Comunione, le sue paure di bambina e le ansie della crescita: l’inadeguatezza di esser troppo intelligente per i compagni della sua setssa età.
Poteva essere un bel libro, un canto alla leggerezza e all’infanzia, o anche un libro serio.
E invece no, invece è solo noioso e prolisso.
Mi spiace. A me non è piaciuto.
Alla prossima
Paula Terreni