ammaniti paga spesso il confronto con modelli di riferimento un po’ fuori portata, ma ciò non toglie che abbia trovato una sua costanza nel proporre romanzo ben scritti e che strizzano l’occhio alla redditizia categoria dei consigli di acquisto di insegnanti che vogliono apparire al passo con i tempi.
“anna” conferma il trend, descrivendo una sicilia post-apocalittica abitata solo da ragazzini in bilico fra un ritorno agli istinti di sopravvivenza più primitivi e il mantenimento di una base di umanità e tenerezza.
il libro funziona meglio per quel che riguarda l’atmosfera complessiva e il pathos, mentre la trama ogni tanto scricchiola lasciando improvvisamente per strada personaggi e situazioni.
l’autore ogni tanto pecca di autoreferenzialità, regalando ai detrattori (che non gli hanno perdonato lo status di “raccomandato” che lo portò a esordire direttamente in einaudi) altri motivi di critica. per il lettore normale solo un po’ di stanchezza nell’arrivare al (bel) finale.
andrea sartorati
