“Maledetta Primavera” di Paolo Cammilli.
2 amiche,una stronza per finta e una stronza per davvero e, in mezzo a loro, un trentaquattrenne bonaccione e un po’ cazzaro.
2 cruenti fatti di sangue sconvolgono un fin troppo tranquillo paesotto di provincia.
E, da contorno, la “crema” del jet set: soubrettes, presentatrici tv, sportivi, opinionisti e un “investigatore dei sogni” che cerca di scoprire la verità.
L’autore, con uno stile coinvolgente, scorrevole ed accattivante è bravo a tenere alta l’attenzione del lettore, raccontando la storia come se fosse la sceneggiatura di un film, con continui flash back e, come si dice in gergo teatrale, “rompendo la quarta parete”, ovvero rivolgendosi direttamente al suo pubblico per farlo sentire parte attiva della storia e creando così un clima di intimità e confidenza.
Un romanzo solo all’apparenza superficiale.
In realtà, un po’ come ha fatto Ammanniti in “Che la festa cominci”,
viene satiricamente analizzata e dissacrata la nostra attuale società,
tutta dedita all’arrivismo e all’esibizionismo, ma dove, in fondo, c’è ancora qualche cuore che palpita.
cinzia n cappelli
A Settimo Naviglio, un coriandolo di palazzi tutti uguali appema fuori dalla periferia di Milano, la gente si annoia. Ma i luoghi non valgono, valgono le persone. Basta allora un vecchio conto in sospeso fra uno stagionata P.R. e una ragazzina strafottente per incendiare tutto: amicizie, desideri, ricordi. Fabrizio Montagner è un pò sfatto, sogna a occhi aperti e ci crede anche quando non dovrebbe. Carlotta Magonio è bella, orgogliosa e dolce con chi vuole lei. Potranno mai scambiarsi fragilità e colpi violentissimi? Il mondo intorno non li aiuta. Non certo Ginevra De Amicis, la migliore amica di Carlotta. Non Simone,un ragazzo taciturno con alle spalle una storia troppo brutta per essere vera. E nemmeno Renato Boriani e Umberto Barà: campioni sul viale del tramonto, i quali resteranno imbrigliati in un gioco più grande di loro. “Maledetta Primavera” è più di un’indimenticabile storia d’amore, di un thriller sottile e profondo, di una coraggiosa interpretazione di un reale fatto di sangue fra i più efferati degli ultimi anni. “Maledetta Primavera” è una battaglia, tenera e crudele, fra le scelte opposto della vita fra l’estasi della vendetta e la malinconia del perdono, fra la ferocia e la dolcezza.
