Di nuovo Cormac Mccarthy.
Mentre “La strada” l’ho letto tutto d’un fiato, Suttree mi ha richiesto una concentrazione molto maggiore per via della scrittura particolare, molto frammentata, con molti flash back, non facile seguire il filo.
La storia è ambientata a Knoxville, Tennessee, racconta di tal Cornelius Suttree, il quale, disgustato dalla parte precedente della sua vita, si stabilisce in riva al fiume, dove vive di pesca. Si incontrano personaggi emarginati, ladri, ass…assini, prostitute, megere, gente miseranda, vittime di alcool e violenza. Ci sono anche scene esilaranti come ad esempio Gene Harrogate, compagno di prigione di Suttree, che si masturba con dei cocomeri e per questo viene arrestato e in seguito ne combina di tutti i colori.
Per tutte le circa 550 pagine stai in compagnia di animali morti, piscio, sangue, vomito e via così.
La fatica più grande è stata seguire i dialoghi, a un certo punto non sai più chi parla e con chi, la punteggiatura è di fantasia.
Alla fine però,se te ne stai bello concentrato, tutto va al suo posto.
Bello, anche se non di godibilita’ immediata.
Raffaella Giatti
Uno di quei libri che ti portano in giro per giorni e giorni, e mentre viaggi con loro sei lì che ti chiedi “ma checcazzo… dove vuole andare questo?”. Dei momenti vai avanti perché intravedi miraggi di pura bellezza nascosti nel fango, ma alle volte brancoli nel buio e ti fai semplicemente portare dalla fiducia che la tua guida si è guadagnata negli anni. In altri suoi libri avevi la consolazione della abbagliante bellezza della natura, a far da contrasto con la ferocia e la depravazione umana, qui nemmeno questo. Tutto sembra avviluppato e incrostato da una patina di fango e sporco, tutto sembra cadente e consumato dal marciume e dalla ruggine… eppure il vecchio Suttree continua il suo viaggio, e tu con lui, consapevole che “da qualche parte nella foresta livida lungo il fiume è in agguato la cacciatrice, e tra i pennacchi di grano e nella moltitudine turrita delle città. Opera in ogni dove e i suoi cani non si stancano mai. Li ho visti in sogno, sbavanti e feroci cogli occhi pazzi di una fame vorace d’anime di questo mondo. Fuggili.”
Luca Bacchetti
Suttree is a semi-autobiographical novel by Cormac McCarthy, published in 1979. Set in 1951 in Knoxville, Tennessee, the novel follows Cornelius Suttree, who has repudiated his former life of privilege to become a fisherman on the Tennessee River. The novel has a fragmented structure with many flashbacks and shifts in grammatical person. Suttree has been compared to James Joyce’s Ulysses, John Steinbeck’s Cannery Row, and called “a doomed version” of Mark Twain’s Adventures of Huckleberry Finn. Suttree was written over a 20-year span and is a departure from McCarthy’s previous novels, being much longer, more sprawling in structure, and perhaps McCarthy’s most humorous novel.
