Cose da salvare in caso di incendio, Haley Tanner

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Anna Massimino

Mi sono innamorata di metà di questo libro. Se la storia si fosse conclusa a pagina 140 invece che a pagina 280 l’avrei inserita tra le cose migliori lette quest’anno, così, senza aspettare i prossimi undici mesi di letture.
Invece no, mi sa che aspetterò ancora un po’….

E’ la storia di due ragazzini di dieci anni, Lena e Vaclav, figli di emigrati russi arrivati a Brooklyn negli anni post Gorbaciov. Vaclav è un ragazzino legatissimo alla madre, un sognatore perso nel mondo di Houdini e di Copperfield (il mago, non l’eroe di Dickens), convinto che prima o poi diventerà il mago più famoso del mondo. Lena è uno scricciolo tutta ossa, timida e taciturna, senza amici, abbandonata a sé stessa la maggior parte del tempo dalla zia, una giovane prostituta eroinomane. La prima metà del libro ci racconta come nasce la loro amicizia, dal momento in cui Lena viene accolta nella casa di Vaclav perché abbia la possibilità di avere qualcuno con cui giocare, qualcuno che le insegni a parlare inglese. Scopriamo così che la timidezza di Lena e l’apparente avversione verso il genere umano derivano anche dal fatto che nessuno si è mai preso il disturbo di insegnarle l’inglese e lei, povero scricciolo arrivato chissà da dove, modella le sue reazioni sul tono di voce di chi le parla, lasciandosi andare un po’ solo quando le persone le si rivolgono in maniera gentile, anche se non capisce le parole. L’amicizia di Vaclav e Lena diventa un patto di ferro il giorno in cui assistono ad uno spettacolo di magia: da quel momento diventare “il mago più famoso del mondo” e la sua “deliziosa assistente” diventerà lo scopo della loro giovane vita. Lunghe ora a pianificare lo spettacolo, a provare ingenui trucchi, a compilare elenchi di materiali…a mantenere un segreto che è solo loro.
La prima metà del libro è un’altalena tra gli entusiasmi incontenibili di due bambini e i commoventi pensieri che non sono in grado di esprimere attraverso le parole. Il tutto è descritto molto bene, con un linguaggio giustamente non elaborato ma molto efficace, ingenuo e vagamente romantico ma mai melenso. La storia della devozione di Vaclav nei confronti di Lena, la storia della piccola, una bestiolina selvatica alla quale non è stato insegnato a fidarsi e a ricevere affetto, capace di rapide intuizioni e scaltri ragionamenti, e poi ancora i pensieri di Rasia, la mamma di Vaclav, burbera ma con un cuore grande così… tutto questo mi ha commossa fino alle lacrime.
Fino alla metà del libro, fino a quando succede qualcosa di non detto ma di facilmente intuibile e molto brutto che separerà i due bambini per anni.
Li ritroveremo adolescenti nella seconda parte del libro che, ahimè, convince molto meno. A parte momenti che spezzano il cuore come il racconto di Lena che trova la nonna morta in bagno, il resto traballa spesso: dall’evolversi della vicenda che in alcune parti è davvero stiracchiato, allo stile stesso del libro che a tratti diventa romanzo per adolescenti e in altri un tentativo di cupa introspezione nella vita piena di ombre di Lena fino ad un finale forzato e frettoloso.
Però, dai, la prima metà per me è una vera chicca.

“Oleg spegne il televisore e fa una cosa che da molti anni non riusciva a fare, una cosa di cui non credeva di sentire la mancanza. Prende in braccio suo figlio, lo porta ancora addormentato nella sua camera e gli rimbocca le coperte. Segretamente, Vaclav è sveglio. Ma anche lui sentiva la mancanza di essere portato in braccio nella sua camera, così finge.”

Daniela Quartu Uh l’ho letto. Non ricordavo assolutamente niente, ma quel brano che hai citato sì! Per me la recensione è azzeccata: un libro molto carino, ma che poi si dimentica. (Io dimentico anche come mi chiamo eh).

Nicoletta Emiliani rende bene la vita degli immigrati russi a NY

Marzia Akosua Raimondo Questa tua recensione mi ha spiazzato. Io ho ADORATO questo libro, ma mi è piaciuta Taaanto di più la seconda parte, con i ricordi di bambina di Lena, la Lena adolescente e ingarbugliata e quella fine che mi ha fatta piangere anche un bel pò. L’inizio l’ho trovato invece un tantino lento, bellissima la descrizione della famiglia di Vaclav, ma troppi sproloqui sui giochi di prestigio! Forse dentro sono ancora una quattordicenne, aiuto. Mi hai messa in crisi, davvero.

Lorenza Inquisition Ahahah COLPO DI SCENAAA

Carlo Mars Mi avete confuso del tutto, segno, cancello, segno, cancello

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