E’ merito della malinconica canzone di Ryan Adams intitolata Sylvia Plath se mi sono avvicinata a questo bellissimo e oscuro romanzo. E’ ambientato negli anni 50. Esther, la protagonista e’ una bella e brillante studentessa di diciannove anni con una borsa di studio, una vita di sicuro successo, un bel fidanzato che diventerà medico…tutto è già ben prestabilito. L’ambizione di Esther però è essere poeta, assai complicato in una società maschilista e puritana, fuggire e’ impossibile ed è’ qui che il vuoto diventa immenso tanto da spingerla ad una soluzione estrema…..a chi vorrà saperne di più il libro lo aspetta. Io sono stata contenta di averlo letto!
Feci un profondo respiro e ascoltai il mio cuore ripetere l’antica vanteria.
Io sono, io sono, io sono.
Gabriela Nespolon