M.C. Beaton – Agatha Raisin e la quiche letale

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Che ieri ci avevo proprio un gran bisogno di una robina lieve lieve e delicatamente impalpabile come lo zucchero a velo, na pietanza che scendesse giù facile nell’esofago e lasciasse un sapore gradevole nelle fauci. Et voilà, io non so ben ridir com’i v’entrai e tuttavia eccomi accontentata. Un giallino britannico ma con sfumatura delicata e tenue, un giallo crema con un solo sparuto cadavere e zero paura. La signora Agatha di cui al titolo, donna in carriera a Londra, a 53 anni decide di andare in pensione, compra un cottage nelle Cotswolds e si trasferisce in campagna. E’ antipaticuccia l’Agatha, prepotentella, abituata a predominare, senza un amico che sia uno. Si ritrova catapultata in questa comunità chiusa dove gli eventi sono le passeggiate tra i campi, il gruppo della chiesa, ma soprattutto la partecipazione a gare culinarie. Siccome che vuole essere protagonista e farsi delli amisci, eccallà che la nostra tipa tosta partecipa, nonostante la sua massima abilità in cucina sia schiaffare cibi precotti nel microonde. E inzomma ci abbiamo i cottage col tetto di paglia, i tessuti Sanderson (quelli tipici anglesi con li fiori e NO, non potete aggricciare il naso!), le quiche, le torte, i pub, la campagna, i mercatini, salsicciotti birra e patatine, io me ce so trovata comoda comoda, dentro sto giallino. Poi si vabbè, magara dopo tutto sto scenario idilliaco rischi, come l’Agatha, de morì de pizzichi ma lei si industria e poi un caro estinto, seppure uno solo, ce sta. Eppoi, volliam parlare della coperta?? Ma troppo bellina…

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