Quando Dio ballava il tango – Laura Pariani
Cupo, triste, il filo conduttore è la sofferenza. Ogni capitolo è la voce e la storia di una donna attraverso un secolo di storia argentina. Ogni donna è legata alle altre da vincoli di parentela, amicizia o conoscenza. In comune hanno origini italiane, storie di emigrazione verso il sogno di una vita migliore. Ma hanno soprattutto il dolore delle speranze disilluse, in modo particolare le più anziane fuggite da una fame mortale per ritrovarsi, dopo mesi in mare, in una situazione ancora più dura di miseria, di fatica e di sconforto appesantite dalla nostalgia della casa lasciata a migliaia di chilometri di distanza. Quasi tutte hanno nella loro vita il fantasma di un uomo violento, brutale, traditore , sopportato perché “sono gli uomini che decidono, alle donne tocca dire di sì”. Uomini che fuggono, che abbandonano, che violentano, che hanno altre famiglie in un altrove più o meno distante. E poi le storie più recenti, la dittatura, i fantasmi dei desaparecidos, l’attesa di una cattura che potrebbe avvenire da un momento all’altro e il pensiero di come mettere in salvo i figli.
C’è pochissimo di positivo in questo libro, rarissimi barlumi di gioia in qualche immagine di bambino. Ho fatto fatica a non arrendermi dopo qualche pagina. Sembrerà un’assurdità ma mi sembrava quasi una mancanza di rispetto non dare spazio e tempo a quelle voci sofferenti e alla fine il ritratto di ognuna di quelle donne compone un quadro dai colori fortissimi, scuri ma molto intensi.
Anna LittleMax Massimino
