Più che un libro una fotografia, non facilissimo da leggere neanche per un mega appassionato enciclopedico rock come me, le parti rock ovviamente mi sono familiari, quelle jazz abbastanza, quelle salsa-cubane e club-dance molto meno ma il tutto è molto interessante e ben scritto….libro solo per appassionati comunque, rende bene l’idea, e mi è piaciuta l’ultima parte che tira le somme della scena a distanza di 30 anni guardando ai gruppi nuovi
emblematica la dichiarazione di un David Byrne colto nel 2007 ancora a vedere un concerto di giovani band ” ma dove sono i miei colleghi e coetanei? perchè non vanno più a concerti? stanno in casa a drogarsi? che succede?”
Tanti begli aneddoti e qualche disco da recuperare, e una bella analisi su un periodo irripetibile in cui andavi in un locale e ti beccavi una jam Cale-Smith-Reed-Byrne come se niente fosse.
Un po’ faticoso da leggere per la scelta di seguire un ordine cronologico per cui le singole vicende si interrompono e si riprendono più volte. Forse raccontarle in maniera lineare sarebbe stato meglio. poi è pure vero che se fosse stato organizzato per capitoli tematici, quelli sulla dance o sulla salsa magari neppure li avrei letti…
Nicola Gervasini
