Audrey Niffenegger, La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo

Audrey Niffenegger, The time traveler’s wife audrey   Ecco. L’ho chiuso e sentivo caldo alla faccia e (perché non dirlo?) mi sono accorta che ho pianto. Questa cosa dell’ATTESA mi ha spappolata, letteralmente. Questa cosa della SCELTA mi ha fatta sentire meno becera, umana in modo dicibile. Questa cosa del corpo che subisce l’occasione del viaggio, come una nudità dell’anima che ti rende la vita non solo RARA, ma anche faticosissima, densa, inafferrabile, ingombrante, meravigliosamente assurda. L’amore. Ah, l’amore. E la perdita. E quel tornare a togliersi le croste delle assenze che se il sangue continua ad uscire allora è stato tutto più vero, è stato VERO e si riparte da lì. L’amore… Ah! L’amore! E le gabbie e la liberazione che è e la magia dei corpi e il delirio dei corpi. E farsi male e perdonarsi e cercarsi e SAPERSI. Porca miseria ladra, ne è proprio valsa la pena! grazie a Carlo (recensione: https://cinquantalibri.wordpress.com/2015/03/01/la-moglie-delluomo-che-viaggiava-nel-tempo-audrey-niffenegger/)

avevi ragione, bello davvero Rob Pulce Molteni