Racconti Fantastici, Michail A. Bulgakov

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Non amo particolarmente le raccolte di racconti, ma ho recuperato questo volumetto dai miei scaffali dei libri accumulati da acquisto compulsivo e mi sembrava giusto dargli una diversa collocazione. Il libro raccoglie quattro racconti (Diavoleide, Uova fatali, Cuore di cane e Le avventure di Cicikov) accomunati dalla satira e dalla critica di Bulgakov all’odiata burocrazia, l’incompetenza e l’arroganza della classe politica che non capisce i limiti del proprio potere.
Bello bello, soprattutto se lo si legge alla luce del periodo e del contesto in cui i racconti non stati scritti (Russia 1924-1925).

Ivana Vignato

Sinossi:

Tutta l’inventività di Bulgakov si libera nei Racconti fantastici, insieme cronaca dello straordinario e caricatura della mosca degli anni Venti, della sua corruzione, dell’arroganza e del filisteismo. L’unione di incubo, fuga e ossessione è il motivo conduttore dei due racconti Diavoleide, storia di un “piccolo uomo” schiacciato dal meccanismo burocratico, e Le avventure di Cicikov, in cui, attraverso personaggi di gogoliana memoria, si rivelano i burocrati della Russia sovietica. In Uova fatali e Cuore di cane i confini tra magia e scienza vengono stravolti e portati al limite per smascherare la violenza della scienza sulla natura. Rettili sgusciati da uova da un mistero “raggio della vita” e un cane trasformato dall’innesto di un’ipofisi umana nell’odioso filisteo Sarikov: tragiche e grottesche manipolazioni genetiche che aprono la strada a problemi etici ancora e più allora attuali.