«Per Malerba osservare le galline vuol dire esplorare l’animo umano nei suoi inesauribili aspetti gallinacei».
Italo Calvino
Gentile Luigi Malerba,
ho letto d’un fiato il Suo libro, i suoi centocinquantacinque brevissimi brillanti briganti pensierini sulle galline pensierose. Non mi rassegno che Lei sia sottoterra, o in un’urna. Penso che Lei stia ancora sorridendo compiaciuto, per averci regalato questi centocinquantacinque pensierini, tanto piccoli quanto immensi.
Gentile Luigi Malerba,
le galline sono animali intelligenti, se brillano della Sua intelligenza. Quanto più lucida, tanto più vicina all’incommensurabile stupidità dell’uomo. Le Sue galline, da quella astronoma a quella gallinologa, dalla vanitosa all’irrequieta, dalla parigina alla bergamasca, dalla pressappochista alla enciclopedica, si stagliano nell’universo letterario e filosofico ben più alte e imponenti del Gallo Silvestre leopardiano; hanno la grazia del gabbiano Jonathan, la sagacia del Piccolo Principe, l’epicità degli animali di Esopo, il nonsense del Signor Bonaventura.
Le amo, tutte; e amo la Sua scrittura, limpida e spiazzante, una penna intinta nello sperimentalismo, nel futurismo, nel gioco libero della fantasia di Rodari, ma senza il suo furore polemico.
Gentile Luigi Malerba,
mia figlia, mentre scrivo, sta dietro a me; le ho passato il Suo libro, lo sta leggendo, ride e si sorprende. “Ma certi scrittori non dovrebbero mai morire!”, dice.
Certi scrittori infatti non muoiono mai. Come Lei.
– Una gallina astronoma disse che tutte le galassie dell’universo messe insieme non erano altro che nuvolette di polvere sollevate da una gallina che ruspa in un universo infinitamente più grande.
“E allora che cosa c’è al di là delle galassie?” domandarono le compagne.
“Se guardate bene si vede, laggiù in fondo, la zampa della gallina che ha sollevato le nuvolette di polvere”.-
Lalab
DESCRIZIONE
Un libro dove le galline pensano, parlano, progettano e si danno da fare, sempre ad imitazione e in concorrenza con gli esseri umani, moltiplicandone la comica stupidità e il sempre fallimentare anelito filosofico.
Sono 146 brevissime storielle, più 9 inedite composte da Malerba nel 2008 da aggiungere alla precedente edizione Mondadori 1994 (la prima è Einaudi 1980).
