Quando tutto era possibile, Meg Wolitzer

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Jules, Ash, Ethan, Jonah, Goodman si conoscono più o meno tutti quindicenni in un campeggio estivo nel ’74.

E’ un campo sui generis, il cui scopo è permettere alle inclinazioni artistiche degli adolescenti di prendere forma, esternarsi, diventare il fulcro della vita. A Spirit in the Wood si balla, si recita, si disegna, si suona, ciascuno può esprimere e coltivare i propri talenti e sognare il futuro, le magnifiche sorti e progressive.

Quel campeggio risulta cruciale nella vita dei 5, diventano amici e il libro ci racconta come si evolveranno, come erano a 15 anni e come saranno da adulti, e il loro legame che resterà saldo per tutta la vita.

E perché l’ho scelto sto libro qua? Forse perchè in ogni esistenza c’è stato, nel lontano tempo della ggioventù, un luogo simbolo, un posto dell’anima simile a Spirit in the Wood. Un’estate somigliante, in cui tutto sembrava possibile, in cui il futuro era soltanto promessa, in cui ci sentivamo perfettamente vivi e sfolgoranti sotto il cielo estivo pieno di stelle e ogni nuovo giorno si apriva luminoso, carico di aspettative, colmo di momenti perfetti, di amici, amori, baci sognati, baci scambiati, vino, musica, amici. Nella mia, di vita, un luogo così c’è stato. E’ forse per questo che ho letto questo libro? O forse perché gli anni dei 5 giovani “interessanti” erano i miei di anni? Forse questo è il motivo per il quale ho seguito la loro evoluzione, la loro crescita, i matrimoni, i figli, le delusioni, l’invidia, le perdite, il rammarico per quello che poteva essere e non è stato?

Forse. E in ogni modo ho provato una tenerezza indicibile verso ciascuno dei protagonisti, un affetto, come un soffio di voce che debolmente mi ha raccontato le speranze, le amarezze, le prove che ciascuno di loro ha dovuto affrontare. Vite speciali e vite normali, New York e il suo mutare negli anni, lo splendore della giovinezza e dei sogni e l’opacità, talvolta, della vita adulta. La visione luminosa del futuro.

I nostri figli forse non potranno averla, sta visione. Ma noi vecchi si, ce l’abbiamo avuta. Sognavamo. Sapevamo farlo. In taluni casi ne siamo addirittura ancora capaci.

Quando tutto era possibile – Meg Wolitzer

Lazzìa