Paolo Zardi – XXI secolo #paolozardi

FINALISTA AL PREMIO STREGA 2015

“Un futuro prossimo e dissonante, metafora di un’irreversibile crisi dell’Occidente… una scrittura aspra e controllata, illuminata da sprazzi di singolare originalità” –  (Giancarlo De Cataldo)

paolozardi

ma che bella sorpresa il romanzo, giustamente candidato allo strega, di questo autore padovano che tenta, da outsider, di infilarsi nei meccanismi dei premi letterari con la qualità che dovrebbe essere più ovvia: la bella scrittura.

una storia di decadenza, contemporaneamente intima e universale: l’occidente è alle prese col suo inarrestabile declino in un futuro non troppo lontano, mentre un marito ordinario perde tutte le certezze a seguito di un incidente domestico che porta la moglie in coma.

è un racconto dalle tinte fortemente malinconiche, ma che nasconde sotto una storia triste l’essenza più autentica dell’amore a conferma che le emozioni più profonde si vivono solo mettendo la testa sotto il livello dell’acqua e non galleggiando in superficie.

davvero consigliato (anche dal mio amico Renato Groppo).

andrea sartorati

In un imprecisato futuro del ventunesimo secolo, un uomo percorre le strade di un’Europa assediata dalla crisi e dalla povertà. Vende depuratori d’acqua porta a porta fissando appuntamenti da desolati centri commerciali. Ogni giorno svolge il proprio lavoro con dedizione e rigore avendo come unica ragione di vita sua moglie e i suoi due figli.
Che sia un’intera società ad essersi illusa o un singolo individuo, la forza d’urto di una certezza che crolla dipende da ciò che si è costruito sopra.
Guardando dritto negli occhi un Occidente in declino, Paolo Zardi racconta il tentativo struggente di un marito di capire quali verità possano nascondersi sotto le macerie delle proprie certezze, lo sforzo commovente di un padre di proteggere la sua famiglia quando tutto sembra franare.

Giuseppe Dessì, Paese d’ombre

dessì

Ho appena finito di leggere “Paese d’ombre”, romanzo del 1972 con il quale Giuseppe Dessí vinse il Premio Strega lo stesso anno. Il libro racconta di un paesino della Sardegna agli albori dell’Unitá d’Italia attraverso il vissuto del protagonista, Angelo Uras. Tra realtá storica e finzione romantica (il paesino altro non é che Villacidro, capoluogo della provincia del medio Campidano, dove ho trascorso l’infanzia) la vicenda si snoda tra le vite dei personaggi che vanno avanti con le loro regole immutate nel tempo in una particolare fase di transizione storica dove un mondo antico fatto di tradizioni vecchie di secoli andava dissolvendosi verso un futuro incerto. Mi é piaciuto moltissimo, alcuni passi sono davvero commoventi ed é incredibile la capacità descrittiva di Dessí che riesce a catapultare il lettore tra le viuzze del paesino con i suoi rumori e profumi.

 Igor Mario Medved