Un’assenza – Natalia Ginzburg #Ginzburg

Un’assenza. Racconti, memorie, cronache 1933-1988

Qualche giorno ancora in compagnia della mia amatissima Natalia Ginzburg.

Una raccolta di racconti di cui 11 inediti. Ancora una volta sorprendenti per attualità, immediatezza e semplicità di scrittura e tanta, tanta poesia.

Il racconto che dà il titolo al libro fa impressione, se si pensa che Natalia l’ha scritto a 17 anni. È già un racconto adulto, pieno di consapevolezza sull’essere umano e le sue debolezze.

Altri racconti interessanti sono quelli riguardanti la condizione operaia, i racconti sulle donne e la loro condizione, i racconti autobiografici e la poesia Memoria, che è molto famosa e riportata in parecchie antologie ma che fa sempre molto piacere leggere.

A tal proposito vi consiglio su YouTube la lettura di Lella Costa.

Insomma, Natalia non si smentisce mai. A mio parere una delle voci più pure e sincere del nostro Novecento.

“…dicevo con calore e convinzione delle cose ovvie: del resto succedeva un po’ a tutti, subito dopo la liberazione, di scaldarsi molto a dire delle cose ovvie: era anche giusto in un certo senso dei valori più elementari, e bisognava ricominciare da capo, ricominciare a chiamare le cose col loro nome, e scrivere pur di scrivere, per vedere se eravamo ancora vivi”. ❤️

Barbara Facciotto

Trentasette testi – in massima parte mai raccolti prima d’ora – che restituiscono, lungo più di mezzo secolo, gli itinerari di una tra le più belle voci del Novecento italiano. Realizzato con mezzi che sembrano poverissimi, ogni racconto di Natalia Ginzburg è una rivelazione, una vicenda che scorre su più nastri, che imperturbabile va addizionando gesti, oggetti e battute di dialogo, che si toccano per vie segrete e non si dimenticano. Il mezzo capace di fare accadere tutto questo è la voce, ruvida, duttile, scontrosamente intonata, di una narratrice che si è rivelata infallibile nel descrivere la realtà. E “Un’assenza” è la storia di questa voce nel suo lungo percorso. I lettori vi scopriranno ben undici racconti finora ignoti, una suite autobiografica in cui la Ginzburg racconta di sé senza trarsi in disparte, e sorprendenti cronache dalle fabbriche di Torino o dalla desolazione di Matera. S’imbatteranno in “Memoria”, una poesia scritta per il marito Leone Ginzburg, e nel “Discorso sulle donne”: due testi da rileggere, da ripensare, da custodire.

Emilia l’elefante – Arto Paasilinna

Emilia e Lucia, 2 grandi amiche un viaggio nel nord Europa, tante avventure e una tenerezza infinita. Un bellissimo libro che consiglio!

Se nel picaresco universo di Paasilinna gli animali selvatici sono i paladini di quella libertà irriverente che dà gusto alla vita, è l’elefante Emilia a essere stavolta catapultata nel selvaggio Nord. Corre l’anno 1986 quando al Circo Finlandia, a Kerava, nasce una stella, che a sei mesi sventola già fiera con la proboscide la bandierina finlandese e in pochi anni conquista il Circo di Mosca e parte in tournée sulla Transiberiana, allietando i passeggeri con la danza dei cosacchi. Ma l’Unione sovietica è ormai al collasso, il circo al tramonto, e l’Europa si mette pure a vietare ogni esibizione di animali esotici, per quanto dotati di ben più talento di tanti umani commedianti. All’intrepida padroncina Lucia Lucander non resta che salire in groppa alla pachidermica compagna di mille ribalte e lanciarsi nel circo del mondo per riportare Emilia tra i suoi simili. Comincia così la loro acrobatica odissea dalle piane del Satakunta alle foreste del Pirkanmaa, dalla regione dei laghi alla Carelia e poi alla volta del Sudafrica, in fuga da eco-complottisti e macellai megalomani, con l’aiuto di un pompiere, un gestore di minimarket e un latifondista in pene d’amore, sotto la benedizione di un prete maniaco-suicida e di un industriale fallito intento a costruirsi un sommergibile per farne un museo sottomarino. La fantasia e il naturismo politicamente scorretto di Paasilinna si scatenano nelle più esilaranti avventure in questo barocco safari afro-finnico, che con il paradosso mette in scena la commedia umana, nella spensierata consapevolezza che se il mondo è pazzo, tanto vale fare di necessità risorsa e godersi a fondo le proprie follie.

Mariangela Vadori

Traduzione di: Francesco Felici
Prima edizione: 28 febbraio 2018

Pagine: 256
Prezzo di copertina: € 17,00