Il paradiso degli animali – David James Poissant #NNEditore

Questo libro è per chi sogna di viaggiare su un furgoncino Volkswagen in compagnia di un labrador nero, per chi ama i film di Wes Anderson e il deserto di Bagdad Café, e per chi a volte teme di essere un pazzo ma in realtà è caduto in un cerchio magico da cui riuscirà prima o poi a uscire.

poissantSedici racconti che non dimenticherò. Incredibile capacità di descrizione dei personaggi in venti o trenta pagine appena. Una bellissima raccolta. Mi dispiace che i racconti non riscuotano il successo che a volte meritano.

Appena letto il primo, sono rimasto colpito al cuore. E ho pensato che fosse impossibile che il seguito mi potesse deludere, e infatti è andata così.
Mancanza, dolore, perdono, lutti. Questi più o meno i temi riscontrati in tutti i racconti. I dati fondamentali che colpiscono sono la bravura stilistica e la profondità. C’è una tensione palpabile, costante, sempre. La bravura di uno scrittore di racconti è proprio quella di dover riuscire ad incollare il lettore alle pagine, andare subito a segno, al fulcro, non sono possibili cali di tensione e vivacchiare di rendita, fermarsi ogni tanto ai box e respirare. No, con i racconti non possibile. E non sono molti gli autori bravi a far questo. Poissant è di sicuro uno di loro. Impossibile non farsi venire in mente la Munro o Carver. Ma qui c’è un’emozione e una partecipazione forse maggiore. E un’empatia irresistibile con i personaggi. Le relazioni umane, ecco di cosa si parla. Genitori e figli, coppie, amici, amanti, animali e uomini, fratelli, bambini, vicini di casa. E già la vastità e diversità è sintomo e simbolo della bravura dell’autore. Non è facile cambiarsi d’abito, uscire da un personaggio e dar voce ad un altro con tanta rapidità e maestria. Tutti rapporti descritti un attimo prima o un attimo dopo un momento decisivo. Essenzialmente un momento doloroso, una cruna di un ago doloroso attraverso il quale necessariamente dovremo passare per poi sperare di ripartire, ricominciare, sperando in un perdono, umano e della vita. Difficilissimo non restare coinvolti, siamo dentro le storie e probabilmente qualcuno di noi rivivrà antichi o recenti esperienze personali, leggendo. Gli animali non sono i protagonisti, come si poteva supporre, ma sono solo un elemento, un espediente, allegorie; forse, unica critica, a volte non si comprende il motivo della loro presenza. Aggiungo solo che uno di questi racconti, Come aiutare tuo marito a morire, è forse il più bel racconto che abbia mai letto nella vita. E in questo sposo alla perfezione le parole contenute nella bellissima postfazione della traduttrice Gioia Guerzoni. Una chicca nella chicca.

Musica: Sorrow, Pink Floyd
https://youtu.be/AdKNlGfkyhc

Carlo Mars

DESCRIZIONE

I racconti di David James Poissant parlano di relazioni. Genitori e figli, mariti e mogli, amanti o amici, i protagonisti di queste storie sono ritratti in un momento decisivo della loro vita quando, per la forza brutale dell’amore, si trovano sulla soglia di un precipizio, spinti da decisioni che loro stessi hanno preso. E sull’orlo del burrone, a ciascuno viene chiesto di fare una scelta: saltare o tornare indietro. Gli animali servono da catalizzatori, scatenano reazioni paradossali, spesso grottesche. E sono anche metafore di un territorio sospeso tra realismo e allegoria. I paesaggi sono quelli dell’America del sud, Atlanta, Florida, Tucson, ma anche Midwest e California. Non è il sogno americano ma un luogo più selvaggio e ai margini, dove fallimento e successo sono molto più vicini di quanto ci si aspetti, e il finale, lieto o triste che sia, libera sempre nuove speranze di riscatto e una profonda compassione.
Come nella poesia di James L. Dickey, che dà il titolo a questa raccolta: “Sotto l’albero / cadono / sconfitti / si rialzano / si rimettono in cammino”. Che poi è quello che tutti tentiamo di fare.

Benedizione – Kent Haruf @nneditore #KentHaruf

Questo libro è la nostra cup of – american- tea. Non può non piacervi, mi ci gioco la discografia di Bob Dylan.

Pier

benedizione

Nella cittadina di Holt, in Colorado, Dad Lewis affronta la sua ultima estate: la moglie Mary e la figlia Lorraine gli sono amorevolmente accanto, mentre gli amici si alternano nel dare omaggio a una figura rispettata della comunità.
Ma nel passato di Dad si nascondono fantasmi: il figlio Frank, che è fuggito di casa per mai più tornare, e il commesso del negozio di ferramenta, che aveva tradito la sua fiducia. Nella casa accanto, una ragazzina orfana viene a vivere dalla nonna, e in paese arriva il reverendo Lyle, che predica con passione la verità e la non violenza e porta con sé un segreto. Nella piccola e solida comunità abituata a espellere da sé tutto ciò che non è conforme, Dad non sarà l’unico a dover fare i conti con la vera natura del rimpianto, della vergogna, della dignità e dell’amore.
Kent Haruf affronta i temi delle relazioni umane e delle scelte morali estreme con delicatezza, senza mai alzare la voce, intrattenendo una conversazione intima con il lettore che ha il tocco della poesia.

Questo libro è per chi ama rileggere i classici e vorrebbe perdersi negli sconfinati spazi della pianura americana (o nelle fotografie di Robert Adams), per chi desidera un cappello da cowboy anche se forse non lo indosserà mai, per chi nutre una sorta di fiducia razionale nel genere umano e crede che le verità gridate siano sempre meno vere di quelle suggerite con pudore.