L’onda – Todd Strasser #recensione

 

L’onda è un romanzo scritto da Todd Strasser basato sull’esperimento La Terza Onda tenuto dal professore di storia Ron Jones con gli studenti della Cubberley High School di Palo Alto, in California. In Italia è stato pubblicato anche con il titolo Il segno dell’onda.

Da questo libro è stato tratto il lungometraggio L’onda, diretto dal regista Dennis Gansel.
Chi erano Hitler e i nazisti? E come hanno fatto a trascinare un’intera nazione nel loro folle disegno? Ben Ross, insegnante di storia in un liceo di Palo Alto, prova a raccontarlo ai suoi alunni, ma le ragioni di tanto orrore sembrano incomprensibili ai ragazzi. Così il professor Ross decide di ricorrere a un esperimento, utilizzando la classe come un laboratorio. Forma un movimento tra gli studenti, L’Onda, e lo dota di simboli, motti, una rigida disciplina e un forte senso della comunità. In pochissimi giorni lo strano test ha sviluppi incontrollabili: il gruppo di allievi affiatati diventa un branco violento e repressivo, chi non appartiene all’Onda viene emarginato e rischia umiliazioni e botte, mentre lo stesso professor Ross si trasforma in un leader carismatico e intoccabile. Tratto da una storia vera, un racconto incalzante e pungente, che è anche la denuncia di una verità inoppugnabile: la Storia, anche nei suoi episodi più crudeli e abietti, può ripetersi. In qualsiasi momento.

Gilgi, una di noi – Irmgard Keun #Gilgi @nellogiovane69

gilgi

Gilgi è una ventenne che, nella Colonia degli anni ’30 (epoca in cui il romanzo è stato scritto, e censurato) col nazismo incombente sullo sfondo, tenta di impostare la propria vita come un algoritmo. Ha un impiego, studia, risparmia, fa programmi per il futuro, esercita senso pratico condito di arguto cinismo (che le consentono riflessioni – sul matrimonio e sul tema dell’aborto ad esempio – molto avanzate rispetto ai tempi). Presto però arrivano un paio di tempeste che fanno crollare il castello di carte, deviando la vicenda lungo un percorso a ostacoli tra passione incontrollabile e precarietà della condizione femminile nel difficile contesto economico e sociale della Germania pre-bellica. Una spirale di ossessione sentimentale e spaesamento emotivo che azzecca una fruttuosa distanza dai cliché del melò, i quali pure utilizza a piene mani, mettendoli al servizio di una riflessione febbrile e a tratti cruda. Hai la sensazione di seguire Gilgi sempre più indifesa, abbandonata nella pancia indifferente della Storia-Balena. Giusto un attimo prima di sentire i suoi giorni così simili ai nostri.

Stefano Solventi

DESCRIZIONE

Gilgi è una ragazza allegra e indipendente, decisa a farsi strada nella vita. È cresciuta in una famiglia borghese, tra mobili che sanno di vecchio e idee di un’epoca ormai superata. Rappresenta, qua- si programmaticamente, un esempio limpido e scanzonato di quella che i giornali del suo tempo definiscono – tra stupore e preoccupazione – la «nuova donna». Quando non lavora come segretaria e dattilografa, ascolta il jazz, fantastica sul futuro, ama flirtare e divertirsi in compagnia di amici come Pit, che pontifica sul socialismo, e Olga, che è affascinante e non ha paura di esserlo. La sua esistenza, sempre scorsa sui binari di una rigorosa e sognante autodisciplina, deraglia però quando conosce Martin, uno scrittore bohémien capace di scuoterne le certezze costringendola ad affrontare i paradossi e i contrappassi dell’autonomia in un mondo di uomini. L’incontro con l’amore innesca infatti – oltre a un’euforia bruciante – una strenua e vitale sfida per conquistare e difendere la propria libertà, che sfocia in un finale vertiginoso e sorprendente. Una protagonista memorabile – proprio perché «una di noi» – costella di risa, palpiti e pensieri questo romanzo ilare e sensuale, che per la sua sfacciata modernità negli anni Trenta venne messo al rogo dai nazisti.