Era Agosto quando ho scattato questa foto…
Confuso, spezzettato, slegato in ogni sua parte.
Frammentato, con continui cambi di scena, cambi di registro.
Tanti i personaggi, ma difficile capire chi sta parlando, con chi, dove, quando… difficile seguire i loro pensieri, praticamente impossibile venire a capo della storia, che, forse, non c’è affatto.
Moltissimi i dialoghi, attraverso i quali dovremmo risalire a personaggi, fatti, situazioni, ragionamenti, ma ahimè io non ci sono riuscita.
Non ho capito niente, veramente niente.
Sono giunta alla conclusione che il romanzo sia volutamente caotico, per descrivere un magma di diverse personalità, culture, estrazioni sociali, colore della pelle…
Il risultato è stato, per quanto mi riguarda, disastroso, nel senso che ho vissuto questa esperienza di lettura come un vero fallimento. Mio.
Ci tenevo moltissimo all’incontro con questa autrice, mi ero pregustata bellissimi momenti di lettura, e invece ho trascinato questo volume per ben 8 mesi (la Smith ha impiegato sette anni a scriverlo), incapace di arrendermi all’evidenza che non mi piacesse affatto.
Però voglio credere fermamente di aver solo scelto male, di aver semplicemente iniziato dal libro sbagliato.
Ci rincontreremo, magari con “Denti bianchi”.
Antonella Russi
di Zadie Smith (Autore) Silvia Pareschi (Traduttore)
Mondadori, 2018