« Io sono vivo, voi siete morti »
Colmo lacuna bibliografica di un classico della fantascienza o qualsiasi genere sia Ubik di Philip Dick. Che dire, non è il genere che mi fa gridare al miracolo anche se la storia è talmente astrusa e a suo modo geniale che è giusto che venga considerato un classico. A volte è talmente complicato che ci si perde un poco, talmente onirico e delirante che pare che nessuno sia poi mai riuscito a trarne un film, l’ultimo a provarci e a rinunciare è stato Gondry che sarebbe anche l’unico in grado di non trarne una schifezza….direi capolavoro, ma la sua freddezza un po’ mi ha disturbato 8,5
niola gervasini
nicoletta bruno: Io amo questo libro, secondo me il piu’ bello di Dick…non vedevo l’ora di finirlo, mi ha “intrippato” troppo sin dalle prime righe.
Decisamente un capolavoro e prima di conoscere Dick, io neanche amavo i libri di Fantascienza…ah quanto mi son dovuta ricredere!
Descrizione
Ubik (1969) è considerato uno dei migliori romanzi di Dick, nel quale la sua classica tecnica di entropica dissoluzione della trama e dei personaggi è costantemente spinta da una fantasia irresistibile e da un umorismo nero devastante.
Questo romanzo venne pubblicato negli Stati Uniti al culmine dell’ondata psichedelica, e per lungo tempo è stato ritenuto il prodotto delle esperienze dello scrittore californiano con l’LSD. In realtà Dick provò per una sola volta l’acido, e per quanto alcune scene del romanzo nascano dalle visioni avute in quell’occasione, il libro è prevalentemente costruito dalla fantasia di Dick, alimentata per lo più dalle anfetamine.
L’atmosfera allucinatoria e folle del romanzo deriva di fatto dall’interferenza di due piani di realtà, uno dei quali in continua trasformazione, tecnica classica della fantascienza, ma anche della letteratura postmoderna.
Philip K. Dick scrisse nel 1974 anche una sceneggiatura per un film che doveva essere tratto dal suo romanzo ma che non fu mai realizzato.
