Tutto in 24 ore. Tre ragazzi escono in surf all’alba alla ricerca dell’onda perfetta, al ritorno, schianto in auto, per uno di loro è morte cerebrale.
Conseguente strazio della famiglia, donazione degli organi e tutto il necessariamente veloce procedimento per espianto e reimpianto in un ricevente.
Il cuore diventa il centro di tutto, è il cuore che dà inizio a una cerimonia che dalla morte riporta alla vita.
Leggendo ti viene da pensare al tuo cuore che è sempre lì al suo p…osto, sempre al lavoro. E ti viene da pensare alla donazione, perché no, se un giorno non me ne facessi più niente e fosse ancora buono, perché no, il registro A.I.D.O. c’e, perché no. Non ci costa nulla ed è la vita che continua.
Tornando al libro, la scrittura è seducente, mi ha tenuto incollata dalla prima all’ultima pagina. Non ci sono protagonisti, non ci sono fatti straordinari, ma cose che fanno riflettere e la maestria dell’autrice.
Raffaella Giatti
