Juan Villoro, Il libro selvaggio

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Libro divorato in due giorni.
Juan Villoro è un giornalista e professore universitario messicano che ha ricevuto vari premi per le sue inchieste sul narcotraffico. Questo libro comunque tratta di un argomento totalmente diverso. Narra le avventure di Juan, un ragazzo di 13 anni che a causa della separazione dei genitori viene invitato a trascorrere l’estate presso suo zio tito. Zio Tito è un lettore così concentrato che odia anche il rumore del telefono, la sua casa è totalmente insonorizzata per favorire la massima concentrazione per la lettura. E la casa è il sogno di ogni lettore accanito. Una casa enorme nella quale i libri si accumulano in enormi pile, da generazioni, formando muri immensi. Così tante stanze e così tanti libri, che juan deve legarsi un campanello addosso per farsi venire a cercare se si perde. L’immensa biblioteca è divisa secondo un ordine totalmente logico solo nella testa dello zio Tito: parrucche di teste famose, vortici nel mare e nei capelli, uccelli del paradiso, aerei e paracadutisti, solo per farvi capire le categorie di questa libreria favolosa. in questa biblioteca immensa juan scopre che i libri si muovono come i calzini quando li metti nella lavatrice e ne trovi solo uno, e scopre che i libri hanno un’anima, cercano il loro lettore ideale, lo richiamano a sè. Ci sono libri che vogliono farsi leggere e ti seguono. E qui, Juan viene invitato dallo zio tito per trovare un libro che è come un cavallo che non vuole farsi domare, un libro selvaggio. Che da generazioni si fa solo intravedere e poi sparisce, attendendo chi sarà adatto per leggerlo.
È un libro fantasioso, ben scritto e scorrevole, lo consiglio assolutamente!

Maria Bonaria Dentoni

Momenti di trascurabile felicità, Francesco piccolo

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Libro leggero, il mio contributo da momenti di trascurabile felicità di francesco piccolo.
Sono dei brevi brani dove Piccolo racconta i suoi momenti di trascurabile felicità, e fa sorridere perché ci sono cose che tutti facciamo, cose vere che non ho mai fatto ma condivido, e brani veramente simpatici, come il racconto della bottiglia di vino che viaggia nelle cene di roma, sempre la stessa, una bottiglia che si porta da una cena all’altra, non viene mai aperta e torna al mittente e il racconto di un viaggio in sardegna dove non poteva bagnarsi a causa di una ferita aperta e si salvo con un libro dedicato al lettore che non aveva niente di meglio da fare ( don chisciotte della mancha).
Ecco un momentino di trascurabile felicità di francesco piccolo
L’INQUADRATURA IN CAMPO LUNGO DELLA PRUA DELLA NAVE, CON I QUATTRO PINGUINI NATI E VISSUTI NELLO ZOO DI NEW YORK, CHE SONO RIUSCITI A RAGGIUNGERE L’ANTARDIDE PER LA PRIMA VOLTA NELLA LORO VITA, E LO GUARDANO IN SILENZIO.
E ALLA FINE UNO DICE : ” MA CHE SCHIFO”
E POI DECIDONO DI ANDARSENE IN MADAGASCAR

Maria Bonaria Dentoni