Smarrimento – Richard Powers #RichardPowers # @lanavediteseoed

Disfida nr. 29 – *Un libro preso alla cieca*

La vita del giovane astrobiologo Theodore Byrne è divisa tra due grandi amori. Il cosmo, che scandaglia in cerca di vita su pianeti lontani decine di anni luce, e il figlio Robin, che Theodore cresce da solo dopo la morte della moglie, un’attivista ambientale. Robin ha nove anni, è un bambino “diverso” anche se nessun medico è arrivato a una diagnosi risolutiva. Ha un animo sensibile, progetta di disegnare tutti gli animali in via d’estinzione ma a scuola è nei guai dopo aver aggredito un compagno. Theodore si rifiuta di tenere a bada con i farmaci le intemperanze di Robin, così si affida a una terapia emotiva sperimentale, che stimola il ragazzo con le registrazioni dell’attività cerebrale della madre. I risultati sono stupefacenti: Robin ritrova l’entusiasmo e inizia a sostenere in prima persona, incoraggiato da Theodore, la causa ambientalista, diventando una celebrità fino a quando la politica mette in discussione la loro felicità.

Quanti pianeti abitati da esseri senzienti esistono nell’infinito universo? E’ quello che sta cercando di scoprire l’astrobiologo Theodore, che intanto inventa viaggi in mondi straordinari per il figlio Robin, un bambino speciale che lotta per la salvezza di piante e animali in via di estinzione. Questo libro si definisce a metà tra il costante stupore e le infinite possibilità delle quali potremmo beneficiare se solo abbandonassimo la smania di controllo, di razionalità che ci offusca la vista. Padre e figlio esplorano la bellezza del cosmo, della natura, del cervello e del cuore umano. Nel tentativo di gestire il rapporto complicato con il mondo, di dispiegare la loro relazione e di elaborare il loro lutto, restano avvinti dallo smarrimento. Lo smarrimento si trasforma in tenerezza, consapevolezza. In ultima analisi, esso diventa meraviglia.

Mi è piaciuto molto e lo consiglio.

Flavia Colucci

di Richard Powers (Autore) – Licia Vighi (Traduttore)

La nave di Teseo, 2021

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Apeirogon – Colum McCann #Apeirogon #ColumMcCann

“La storia della moderna Israele e la storia della moderna Palestina. Questo libro splendido e profondissimo è, prima di tutto, un eccezionale atto di ascolto.” Nathan Englander

Molto è stato detto è scritto su Apeirogon.Una delle cose che mi ha colpito di più è la feroce accusa mossa da Susan Abulhawa, autrice di “ogni mattina a Jenin”, un romanzo di bellezza struggente. SA sostiene che Apeirogon offende chi subisce l’occupazione, mettendo sullo stesso piano Rami e Bassam, le loro storie e il loro infinito dolore.Non sono per niente d’accordo. Apeirogon è un documento feroce contro l’occupazione ed è un manifesto potente per la pace.Poche sere fa, all’auditorium, prima che iniziasse l’incontro con Mc Cann ho sentito un signore dire del libro: ” 100 pagine imperdibili e straordinarie, 200 belle, ma nn indimenticabili, 200 superflue”.Il punto è che le 100 imperdibili sono davvero imperdibili e quelle belle sono davvero belle. E sicuramente, non tutti identificherebbero nelle stesse pagine quelle imperdibili e quelle belle.Attorno a Rami e Bassam una quantità di storie, di brevissime cronache, di notizie che insieme compongono un quadro straordinario di forte impatto emotivo, ma anche di grande portata documentale.Mi chiedo se non fosse assolutamente necessario e imprescindibile che a raccontare fosse un irlandese naturalizzato americano che di quella meravigliosa e disperata terra ha capito molto, moltissimo.

“Apeirogon è un libro come non ne avete mai letti. Pensate di scoprire una forma narrativa senza precedenti, intima, vera. La stessa idea di romanzo, di ciò che è capace di contenere, è stata espansa, per sempre.” Michael Cunningham

Paola Perrelli

Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, alle scuole che le loro figlie, Abir e Smadar, frequentano, ai checkpoint. Sono costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la violenza circostante. Come l’Apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un’unica terra. Ma il mondo di Bassam e di Rami cambia irrimediabilmente quando Abir, di dieci anni, è uccisa da un proiettile di gomma e la tredicenne Smadar rimane vittima di un attacco suicida. Quando Bassam e Rami vengono a conoscenza delle rispettive tragedie, si riconoscono, diventano amici per la pelle e decidono di usare il loro comune dolore come arma per la pace.
Nella sua opera più ambiziosa, Colum McCann crea Apeirogon con gli ingredienti del saggio e del romanzo, e ci dona un racconto nello stesso momento struggente e carico di speranza.

Un romanzo che ha la forma di un poligono con un numero infinito di lati, che attraversa i secoli e i continenti, cucendo insieme il tempo, l’arte, la natura e la politica, per raccontare l’epica storia vera di due uomini divisi dal conflitto e riuniti dalla perdita.