Lorenzo Zumbo – Il vento contapassi #LorenzoZumbo

La Sicilia è sempre l’estensione di un’ora bianca che se ne sta ferma, e attende che qualcuno oltrepassi un determinato luogo, e poi arrivi vicino a una spiaggia, a una casa, per restare in silenzio, mettere da parte l’ultimo ricordo.

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“Il vento contapassi” è un librettino piccino picciò e molto, molto poetico. L’ho afferrato di getto in biblioteca per il semplice, dolce motivo che l’autore è il mio ex professore di Letteratura del liceo. Anzi, no, è ancora il mio professore di Letteratura, perché di tutti quelli che ho avuto, solo lui e il mio relatore all’Università mi hanno dato qualcosa in più che nozioni. Gli sono affezionata.
Il suo stile è un po’ difficile, molto poetico e intriso di termini e immagini letterarie. A volte può essere oscuro e “troppo”, ma non è mai vuoto. A me è piaciuto farmi coccolare dal suono delle parole tutte insieme e dalle immagini strane e vive che creano. Nel libro ogni capitolo è una riflessione sulla sua Sicilia, la sua vita e i suoi affetti, e il mare, il caldo, l’aria ferma, i silenzi e i rumori si sentono tutti.
Per una lettura veloce, leggera ma non troppo.

selena magni

DESCRIZIONE

Dopo l’esordio con Mater, il nuovo viaggio narrativo di Lorenzo Zumbo nello spazio dell’origine si dispiega nel paesaggio siciliano, tra la costa tirrenica della provincia
messinese e il lembo più prossimo alle coste africane. L’estate che «rende molle ogni cosa, la allunga, la rimodella fino a farla diventare approdo, passaggio» è il tempo, più
che la stagione, di questa discesa nell’Isola che genera lo spazio della memoria e della scrittura. «Non c’è ordine in questo diario di viaggio. Non c’è direzione precisa. Solo la
scrittura che oscilla tra lo scirocco e l’ombra di ore troppo brevi», un tracciato di figure, paesaggi e inquietudini che rendono tangibili la contiguità tra l’«ordine imposto dalla
luce» e il lutto, il mistero dell’ora di mezzogiorno.
Lorenzo Zumbo è nato a Tonnarella, in provincia di Messina, e vive a Monticello Brianza, dove insegna letteratura italiana nelle scuole superiori.
Con Mater esordisce nella narrativa dopo aver pubblicato due libri di poesia: Assenze (Nuove Edizioni 1980) e I confini del regno (Edizioni del Leone 1988).