LO STRANO CASO DELL’APPRENDISTA LIBRAIA, Deborah Meyler

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Ho da poco finito di leggere LO STRANO CASO DELL’APPRENDISTA LIBRAIA, dell’esordiente Deborah Meyler. E’ sicuramente un libro leggero e piacevole da leggere, lo consiglio se avete voglia di staccare un attimo da altre cose importanti come i grandi classici oppure da cose come i thriller. Io ho iniziato a leggerlo perché Mr Mercedes mi aveva un pò intossicata (anche se adoro intossicarmi con il male di King) e così ho cambiato completamente genere scegliendo la storia di una piccola libreria di New York. O così almeno credevo. Ho letto che l’autrice ha voluto raccontare la sua esperienza di vita newyorkese: una giovane donna che in pochi anni è riuscita a rilevare e a salvare dalla crisi due librerie indipendenti della grande mela speravo che mi raccontasse quanto meno come ha fatto a realizzare una cosa così grande ed importante, di come ha combattuto contro i colossi dell’editoria che aprono immensi BOOK STORE. Avrei voluto una storia più simile a quella del famoso film con Tom Hanks e Meg Ryan, quello in cui lei è proprietaria di una libreria minuscola ma stupenda e lui di una grande catena…E invece no, dopo l’illusione iniziale sono incappata in una storia dove tutto ruota intorno alle vicende sentimentali della protagonista e del suo insopportabile fidanzato, della sua gravidanza prima indesiderata e poi desiderata fin troppo. La Civetta, con i suoi avventori strampalati e i suoi dipendenti molto pittoreschi restano purtroppo sullo sfondo, non emergono, o almeno non abbastanza. Però alcune pagine sono molto carine e ben scritte, come le suggestive descrizioni dei paesaggi newyorkesi e di alcune abitudini così tipiche come camminare con in mano una tazza di caffè brodoso e un bagel nell’altra. Inoltre la protagonista, oltre ad essere una studiosa ragazza della Columbia, è molto colta e adora le opere di Edward Hopper. Quindi, alla fine… perchè no?

Paola Castelli

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