La verità della suora storta – Andrea Vitali

vitali
Una storia un po’ diversa da quelle a cui il dottore ci ha abituato:
ambientata (e quello è d’obbligo!) a Bellano, nel 1970 e non negli anni ’40,
non compaiono gli storici personaggi ricorrenti, quali il Maccadò, il Mannu e il Misfatti. Facciamo invece la conoscenza del maresciallo Riversi, del prevosto Cantoni e di una perpetua che, caso più unico che raro, non è nè petulante nè pettegola, tanto da farci un po’ rimpiangere la scorbutica Scudiscia di vitaliana memoria.
Tutto è incentrato su un piccolo ma intricato “giallo”:
chi è la misteriosa e sconosciuta signora di mezza età, deceduta improvvisamente sul tassì che dalla stazione di Bellano la stava trasportando verso il cimitero del paese?
A chi stava andando a rendere visita e perchè?
E, soprattutto, che relazione c’è fra questa donna e la “suora storta”,
che presta servizio come infermiera all’ospedale… e non sta mai ferma, è sempre indaffarata e nasconde sicuramente qualcosa?
Non esilarante come “Olive comprese” o “La figlia del podestà” ma si legge comunque con piacere, capitolo dopo capitolo.
Peccato solo per il finale, decisamente ovvio e assai scontato.

Cinzia G. Cappelli

DESCRIZIONE

Sisto Santo ha la manualità e la fantasia giuste del meccanico di rango. Da ragazzo ha riparato perfino una Peugeot 403 senza fare una piega, lasciando a bocca aperta il Scatòn, il suo capo officina, che i diesel manco li conosceva. Però adesso fa il tassista. Si è comprato un Millenove e aspetta i clienti alla stazione ferroviaria di Bellano. Pochi. Arrivano da Sondrio o da Lecco e Milano, e vanno in visita all’ospedale o su al cimitero. Oggi gli è capitato un fattaccio. Una donna arrivata dopopranzo, poco prima che dalla radiolina che tiene in macchina partisse la sigla di Tutto il calcio minuto per minuto. Non che fosse importante: ultima giornata; campionato 1970 già bell’e andato al Cagliari, però… Gli ha chiesto di essere portata al cimitero, che non sa nemmeno dov’è. Ma poi, arrivati là, il Sisto si è accorto che la donna era morta. Proprio lì, sul sedile posteriore del Millenove, macchiandolo pure di urina. Un guaio mica da ridere. Da tirare in ballo il maresciallo Riversi. Anche perché la donna è senza borsetta e non si riesce a capire chi sia, né chi stesse cercando al cimitero di Bellano in quel pomeriggio di fine aprile.
Con grazia e ironia Andrea Vitali imbastisce una nuova storia dall’intreccio imprevedibile e commovente. Nella sua Bellano, specchio di un mondo passato ma a suo modo sempre attuale, si muovono i personaggi della Verità della suora storta, ognuno alla ricerca di un approdo che metta pace tra i segreti e le speranze della propria vita, strappandoci un sorriso per le soluzioni a volte stravaganti o strampalate che mettono in scena.