Klara e il sole – Kazuo Ishiguro #KazuoIshiguro

Seduta in vetrina sotto i raggi gentili del Sole, Klara osserva il mondo di fuori e aspetta di essere acquistata e portata a casa. Promette di dedicare tutti i suoi straordinari talenti di androide B2 al piccolo amico che la sceglierà. Gli terrà compagnia, lo proteggerà dalla malattia e dalla tristezza, e affronterà per lui l’insidia piú grande: imparare tutte le mille stanze del suo cuore umano. Dopo il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura, Ishiguro torna ai temi di Non lasciarmi per offrirci una nuova indimenticabile elegia sul valore dell’amore e del sacrificio.

«I lettori adoreranno “Klara e il Sole” perché riproduce il modo in cui impariamo ad amare. “Che ne sanno i bambini del vero amore?”, domanda Klara. La risposta, naturalmente, è tutto»Anne Enright, The Guardian

Con delicatezza e sapienza narrativa, Ishiguro decide di raccontare la storia di un’intelligenza artificiale impersonata da un’androide di nome Klara e del mondo da lei osservato attraverso le finestre del negozio in cui è esposta, prima, e della casa in cui viene adottata, poi. Klara viene comprata per essere amica di Josie e aiutare la famiglia di lei nella difficile transizione emotiva che la lunga malattia della bambina ha causato.

All’incrollabile certezza che la scienza possa rivelare ogni minimo dettaglio dell’animo umano, fa da contrappunto il mistero dell’abilità speciale di Klara di saper interpretare i comportamenti umani e di avere delle reazioni emozionali in relazione ad essi, che le permettono più di una semplice empatia e elevano la sua intelligenza al rango di autocoscienza. Nel culmine delle sue riflessioni sul mondo e sulla vita Klara scopre il potere della preghiera: e come in tutte le prime civiltà, anche in quella delle intelligenze artificiali autocoscienti, il riferimento è al Sole e al suo potere di vita, che si staglia di fronte alla consapevolezza e alla paura della morte, umane troppo umane.

Osservando la vita di Josie, Klara accetta di rappresentarne la continuazione, ovvero di circoscrivere e registrare la vera essenza della bambina: sezionando e apprendendo le emozioni, Klara trasfigura la sua vita a immagine dei suoi creatori diventando monade e specchio in cui si riflette il senso della vita dei personaggi che l’accompagnano, e Isighuro lo fa con una tale destrezza e raffinatezza da conferire al suo romanzo la stoffa di un olio su tela, per quanto frammentizzato nei fotogrammi della visione di Klara.

Stefano Lilliu

Traduttore: Susanna Basso Editore: Einaudi Collana: Supercoralli

In “Klara e il sole”, il primo romanzo dopo la vittoria del Premio Nobel nel 2017, Kazuo Ishiguro porta avanti la riflessione accurata e dolorosa di ciò che vuol dire essere umani, attraverso la rappresentazione di ciò che umano non è. Ambientata in un’America pandemica, la narrazione si dispiega attraverso gli occhi di Klara, un AA – Amico Artificiale, androidi acquistati dai genitori per tenere compagnia ai figli che vivono isolati gli uni dagli altri, studiano in casa, sono tormentati dallo spettro della solitudine.

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IL gigante sepolto – Kazuo Ishiguro #KazuoIshiguro @barbarafacciott

Attraversando terre coperte da una nebbia sottile che confonde e cancella i ricordi, Axl e Beatrice viaggiano alla ricerca del figlio. Nel paese dei britanni e dei sassoni, dove regna ormai da tempo la pace imposta da re Artù, l’uomo e la donna incontrano creature fantastiche, assistono a prodigi e sfuggono a pericoli mortali. La strada li porterà lontano, là dove li attende la prova più grande: saggiare la purezza del proprio cuore.

L’importanza della memoria.

Libro dalla trama semplicissima ma prolisso (a mio avviso anche troppo).
Non amo il fantasy e questo è un mio grosso limite. Ho un pregiudizio che non mi fa godere. Folletti, orchi, vecchie e cavalieri mi infastidiscono. Per non parlare dei guerrieri che sfoderano le spade e della gente che dorme sotto gli alberi. Sento l’umido addosso.
Tuttavia riconosco che al fondo il romanzo è interessante, e Ishiguro ha comunque usato il genere Fantasy per parlare di altro. Il tema è il rapporto con il proprio passato, la pace con se stessi e con gli altri, e la memoria: la sua mancanza, il suo ruolo nelle cose del mondo e nei rapporti tra le persone e, soprattutto, nell’amore.

“E’ strano come il mondo dimentichi persone e cose che erano qui soltanto ieri, o l’altro ieri. E’ come se una malattia si fosse abbattuta su di noi.”

Una nebbia fitta avvolge i ricordi dei protagonisti, gli anziani Axl e Beatrice. Sono insieme e si amano, ma il dubbio che questo amore sia frutto della dimenticanza dei torti subiti affiora spesso; intraprendono un viaggio alla ricerca del figlio che ricordano di avere avuto ma di cui non ricordano la sorte.
Re Artù è morto e ha lasciato Sassoni e Britanni in una pace relativa poiché non è basata su un autentico perdono ma sulla dimenticanza per cui la rabbia è sottopelle.
Quale sarà la causa della nebbia che avvolge i ricordi? È possibile amarsi qui e ora, avendo dimenticato il passato? E la pace è possibile in queste circostanze?

“- Ma siete proprio certa , mia buona signora, di volervi liberare di questa nebbia? Non è forse meglio che le cose rimangano nascoste alle nostre menti?
– Sarà così per qualcuno, padre, ma non per noi. Axl e io desideriamo riavere i bei momenti vissuti insieme. Ne siamo stati derubati, come se un ladro nottetempo fosse entrato in casa a portarci via quel che avevamo di più prezioso.
– Ma la nebbia copre tutti i ricordi, i brutti come i belli. Non è così mia signora?
– Che tornino anche quelli brutti, seppure ci faranno piangere o tremare di rabbia. Non è comunque la vita che abbiamo avuto insieme?
– Dunque signora, non avete paura dei brutti ricordi?
– Cosa c’è da temere padre? Ciò che Axl e io sentiamo oggi nel cuore conferma che il percorso intrapreso non contiene pericoli per noi, qualunque cosa si nasconde nella nebbia.”

Barbara Facciotto