Michele Mari – Roderick Duddle

Non so voi ma io tendo a rotolarmi come un porcellino nella mota se per qualche incantesimo un’ arte mi crea la possibilità di tornare bimba. Siano essi film, libri, immagini, libero la creatura che è in me, esco uno sguardo vergine sul busillis, ed entro in modalità gioco e scoperta e ingenuità e curiosità.

Così sono piombata dentro questo Roderick Duddle, subito, co tutte le scarpe fradice (perchè vabbè, vuoi non zompare dentro le pozzanghere, sò bimba abbiamo appena detto).

Consigliatomi via radio dal mio amico Fabio Geda (oh, siamo al secondo suggerimento azzeccato, grande Fabio), Roderick Duddle è il piacere del romanzo di avventura, quel paradisiaco piacere che provammo alla prima lettura dell’isola del tesoro, bè non proprio quello ecco, ma insomma vicenda divertente, appassionante, intricata e ricolma di citazioni dei suddetti libri di avventura. Perchè c’è il richiamo di Stevenson ma anche quello di Dickens, quello di London e della Monaca, quella nostrana, la sventurata rispose già già, e persino quello del mostro più grande del mare, il più spaventoso, il più orrido, si si propro lei, Moby e il nostro amato Melville.

E allora se ci piace giocare cacciamo tutti gli archetipi dei personaggi avventurosi e quindi fuori il gaglioffo, il pescatore, il tenutario di postribolo, le donnine facili, gli assassini, i truffatori, gli osti, i marinai, ah che meraviglia i marinai…e insomma chi più ne ha più ne metta.

L’ingarbugliata vicenda prende il via con la più scontata delle agnizioni: nobile ricchissima molto anziana, senza eredi, si pente di un suo peccato di gioventù e decide di donare il suo ingente patrimonio alla figlia naturale, data via appena nata.

La poraccia però nel frattempo è deceduta, non senza aver a sua volta dato alla luce un bambino, il quale fanciullo diventa il destinatario dell’immensa fortuna. Senonchè il bimbo, Roderick il suo nome, è nato e vissuto in una locanda, l’Oca Rossa (oh ma l’Oca Rossa, oh ma se semio capiti??), il cui proprietario, nonchè tenutario è un oste/pappone di una certa levatura e appena saputo dell’ingente patrimonio, oibò, cerca di appropriarsene, com’è naturale da che mondo è mondo. Bè vabbè, nun ve lo posso stare a raccontà, complicato e purtuttavia facile com’è, perchè ci sono personaggi a tutta callara e inghippi e imprevisti a iosa, sennò de che avventura stamo a parlà?

Non manca niente, c’è un Narratore, ci sono i Buoni (non troppi ma ci sono), i Cattivi e i Cattivissimi, ci sono i viaggi, anche per mare (ma le fusa che ho fatto nell’imbarcarmi sulla Rebecca, nell’iniziare la traversata, nel leggere tutti quei termini marinareschi (che non conosco nè conoscerò mai ma il cui solo suono mi incanta e mi delizia), ci sono i Bimbi e i gabbiani, la Badessa e c’è la MAPPA, non so se ho reso l’idea. C’è persino un Malfrodito, ma mi taccio sennò rovino lo spasso.

Michele Mari si sarà divertito debbrutto, evidentemente, nello scrivere, ma quanto me sò scialata puro io a leggerlo ahò??? Il puro piacere della lettura, ho undici/dodici anni e se mi chiamano non rispondo, sto a leggeeeeee, lassateme stà, non mangio non dormo non rispondo NON CI SONO, ho da nascondermi, ho da camminare, ho da trovare le ghinee, ho da scozzare la randa, vabbè, daje, se semio capiti.

Se vi piace il genere, se vi piace giocare, se siete stati bambini e ve ne ricordate, affediddio, leggete sto libro.

“Mio paziente lettore, che mi hai seguito passo passo fin qui: immagino che sarai stanco, e desideroso di sapere come questa storia va a finire. Cercherò di accontentarti, anche se nessuna storia propriamente finisce mai.”

Lazzìa

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Li cani

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Investita dalla furia devastatrice del tornado “LISTA” che ha travolto il fb, ho deciso di dedicare il mio nuovo elenco ai libri di argomento canino.
Ma non canino nel senso di uè uè bruttoorendofattocolipiedi, ma bensì proprio aventi come principale soggetto Lui, il cane. Ora, non vorrei entrare nella polemica dialettica cane/gatto, perché il cane si e il gatto no? li cani so fedeli, li gatti indipendenti, i cani so sociali, i gatti solitari, già mi vedo i fautori miceschi alzarsi all’impiedi offesi e anche un po’ indignati da cotanta colpevole trascuratezza. Chiarisco subbito l’equivoco: me i signori gatti me stanno di molto simpatici e me piaceno anche parecchio. Senonché crebbi e poi divenni regazzetta e poi donna e poi ahinoi ecchime qua, avendo avuto al mio fianco soltanto cani. Dagli anni 6 ai giorni nostri, con poche, sofferte interruzioni, nei miei appartamenti cittadini ho sempre avuto vicino un cane, talora 3, talora 8 (OTTO. ma sette ciccioli e una mamma, lo dico a mia discolpa). Al momento ne totalizzo 2. E’ che proprio non so pensare alla mia vita io, senza un cane affianco. Ne consegue che li cani li amo appassionatamente, godo della loro compagnia e ne apprezzo integralmente la caninità.
E’ soltanto una questione di crescita e di relazione consolidata. Perciò non dubito che il rapporto che io ho con le mie cane qualchedunaltro ce l’avrà col gatto, il cavallo, la salamandra purpurea del Nanga Parbat, la scolopendra gigante del Trinidad e Tobago. Ne sono convinta.
Però io, lazzìa, io ho avuto vicino ammè i cani. Ed ecco quindi, alla rinfusa, alcuni tituli che li vedono protagonisti e che me sò piasciuti.
Li dedico alle mie compagne di vita Tip, Asia, Stella (e i suoi ciccioli tutti, con menzione speciale alla Nana), Perla, Birra.(Loro sicuro preferirebbero un osso o un bagno al mare o una passeggiata nel bosco ma noi umani, se sa, siamo limitati, ci crediamo furbi pensando all’iperuranio e invece basterebbe così poco…)
Aggrazzie de tutto.

Abbaiare stanca – Daniel Pennac (IL CANE)
dove a narrare la sua istoria e il suo rapporto con gli umani è per l’appunto Il Cane (nome proprio). Molto, molto, molto carino.

Io & Marley – John Grogan
vabbè, avrete forse visto il film, Marley è un meraviglioso labrador che ne fa di ogni, accompagna la vita di una coppia e successivamente dei loro figli, per un lungo tratto.

La porta di Merle – Ted Kerasote
Merle viene trovato cucciolo nel deserto da Ted. Convivenza, indipendenza, amore. Storia vera.

Dalla parte di Bailey – W. Bruce Cameron
la storia di Bailey e delle sue molte vite, raccontataci da lui medesimo. Se credete o vorreste credere alla reincarnazione, eccociqquaquà.

Zanna bianca – Jack London (no, non si faccia cenno al richiamo della foresta, che Buck, peccarità, troppo dolore umano, non ci posso manco penzare)
vabbè, questo chevvelodicoaffà.

E l’uomo incontrò il cane – Konrad Lorenz (Bully, Tito, Pygi, Susi, Stasi…)
storie vere, casi canini raccontati da un etologo. sto libro qua cellò dai tempi dei tempi, molto amato anche dalle mie compagne pelose, come si può evincere dal suo stato di conservazione.

“E quando Odisseo gli fu vicino, ecco agitò la coda
e lasciò ricadere le orecchie; ma ora non poteva
accostarsi di più al suo padrone. E Odisseo
volse altrove lo sguardo e s’asciugò una lacrima”

Lazzia