Poiché una delle grandi sorprese che la vita ci riserva è quella di poter cambiare idea, faccio coming out e dichiaro che per la seconda volta in pochi mesi mi son dovuta ricredere. Questi racconti (genere che non ho mai granché amato e che anzi mi ha sempre fatto storcere il naso come se annusassi tipo una cipolla andata a male) mi hanno davvero incantato.
Lei è italiana, ma scrive in inglese. Ma, chi offre di più?, si fa tradurre non si autotraduce, come sarebbe logico aspettarsi. E già tutto ciò mi ha incuriosito. Poi, trasportata in un’isola greca, in un’estate adolescente, mi sono ritrovata anch’io nel mare dei miei anni giovani, quando un raggio di sole scomposto e filtrato dalle persiane era già promessa di un giorno perfetto, salsedine e nuotate la mattina presto, quando la luce era gioia e mai tormento e il mare era completamente, stupendamente solo mio.
Poi la storia di un vestito. Bé cosa come perché, tutto ciò sembra sciocco e invece. E poi ancora, New York, l’India, la Puglia, la mia città, l’Africa, donne osservate in momenti cruciali della vita, che riflettono sul perché e sul percome sono arrivate fin lì, cercando di individuare il momento topico, cercando di capire se cambiare tutto, se una trasformazione è possibile e in che modo e se non ora quando.
Questo libro è stato per me uno di quei tramonti struggenti, quelli in cui la luce del giorno si trasforma in pochi minuti e tu pensi al passato al presente al futuro, nostalgia, dolcezza, intensità, avresti potuto, avresti voluto, sei. Qui e ora, vittoriosa, comunque sia andata, comunque andrà.
Isola grande isola piccola – Francesca Marciano
Stefania Lazzìa
