Pedro Lemebel – Ho paura torero #pedrolemebel #marcosymarcos

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Lei è La Fata dell’angolo, lui è Carlos.
Lei è una “vecchia checca”, che sbarca il lunario con lavori di ricamo commissionati dalle ricche signore dei quartieri alti e che agghinda la sua casa e il suo mondo di colori e foulard. Lui un giovane bello e appassionato, disposto, assieme ai suoi compagni, a rischiare la vita per combattere il regime.
Intorno a loro Santiago e il Cile del 1986, la dittatura, l’attentato a Pinochet, la repressione, i rastrellamenti, le donne in piazza con le foto dei desaparecidos, ma anche i siparietti surreali del dittatore, alle prese con le chiacchiere interminabili e insopportabili della moglie e con i propri incubi, sempre più cupi e reali.
Si incrociano per caso all’emporio, la fata e Carlos, e lui le chiede di poter lasciare a casa sue della casse di libri.
“Libri censurati, le aveva detto con quella bocca da giglio bagnato”.
Inizia così il racconto di un amore impossibile, colorato e struggente.
Lei fin da subito sarebbe disposta a fare qualsiasi cosa anche solo per poter sentire i suoi passi che salgono le scale, lui piano piano si trova come incantato dalle attenzioni di quella persona strana, capace di colorare il mondo intorno e di renderlo forse più lieve e sopportabile.
Una storia che si immerge fino ad annegare nella disperazione del mondo che gli fa da cornice, ma che riesce a mantenere intatti i propri colori e la propria leggerezza.
Una storia che sembra raccontata da una farfalla, che vola leggera alla ricerca di fiori e nettare, e che se si abbassa su letame e rifiuti è solo per trovare una corrente calda che la porti più in alto e più lontano.