Joe R. Lansdale – Honky Tonk Samurai #Hap&Leo #JoeRLansdale #HonkyTonkSamurai

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Scollinare il 2015 ed entrare nel 2016 con un nuovo episodio del ciclo di Hap & Leo è sicuramente un dono e una fortuna, per un adoratore di Champion Joe.
Cosa dire? Niente di nuovo sul fronte occidentale ma , in questo caso, meno male; il meccanismo delle avventure del duo texano è riconoscibilissimo e praticamente invariato da quasi 30 anni ed è questa la sua fortuna (forse un solo passaggio a vuoto, secondo me, cioè Devil Red) e Honky Tonk Samurai rispetta diligentemente il canone Pine-Collins.
Lansdale poi ci mette di tutto e di piu’ facendo tornare personaggi amatissimi e riuscitissimi (Jim Bob Luke su tutti) e orchestrando una trama come al solito scoppiettante , condotta dall’inizio alla fine sul filo dei dialoghi a ritmo forsennato e ad alto tasso di humour (spesso nero).
Tutto bene? Nel complesso sì, è un libro di 400 e passa pagine che si fa leggere d’un fiato, è divertente, è scritto bene (ma tradotto così così, secondo me: Briasco mi è sembrato un po’ legato e non al livello di un Luca Conti o Colitto. A noi ci piace leggere “Texas orientale”, non “East Texas”, dai ), tutto a posto per carità ma , non so come dire, ho avuto la sensazione che non fosse il solito Hap&Leo spregiudicato, sboccato e fiammeggiante. Certo, uno non è che puo’ pretendere un nuovo Rumble Tumble o un altro Mambo degli orsi o un Mucho Mojo, ovvio, però mi hanno un po’ sorpreso certi passaggi: Hap fa una considerazione sull’omosessualità? Subito a spiegare che non vuole offendere nessuno e ognuno fa quello che vuole. Vede una bella figa e parte in quarta? No, un attimo “non voglio essere sessista”. Capisco che adesso i riflettori puntati sono molti di piu’ di quelli di una quindicina di anni fa (e con la serie tv in uscita – non sto nella pelle n.d.r.) e in Usa , attualmente, su queste purtroppo non si scherza…..però ogni tanto sta cosa sembra come toccare il freno a una Buick Grand National che sta accelerando . Comunque niente di che, è vero anche che hap è da sempre quello un po’ politicamente corretto dei due: diciamo che in questo episodio allora la presenza di Leonard e Jim Bob diventa ancor piu’ fondamentale.
Comunque voto alto, bravo Joe, bravi tutti (e menzione speciale per la cover di Zerocalcare).

Alessandro Dalla Cort

Joe R. Lansdale – Una Stagione Selvaggia #Hap&Leo #JoeRLansdale

– Non rimarremo impantanati, Leonard. Siamo i re del mondo. Facciamo quello che ci pare quando ci pare.
– Giusto.

joel

In occasione dell’uscita di Honky Tonk Samurai, nuovo capitolo della saga dedicata ad Hap & Leonard di Joe R. Lansdale, ho deciso che era giunto il tempo di rileggermeli in fila, quindi scusatemi se per qualche settimana sarò ripetitivo, ma è come quando si esce con dei vecchi amici che non vedi da un po’, si ricordano le stesse storie, si beve, si ride e si piange anche ma si sta tanto bene.
Molti di voi lo conoscono già e lo apprezzano, altri invece non lo trovano così imprescindibile come me, per chi non lo conoscesse io dico solo: dategli una chance.
Una Stagione Selvaggia non è il migliore del lotto, il meglio lo ha dato dal secondo al quarto episodio, tuttavia ci sono dei grandi momenti e dialoghi pure qui.

massimo arena

DESCRIZIONE

Una bionda esplosiva che torna dal passato; un milione di dollari sporchi da recuperare nel letto di un fiume ghiacciato; una strana banda di spostati che non hanno perso la voglia di cambiare il mondo; gli anni Sessanta che tornano, ma con i loro sogni trasformati in incubi: con questo romanzo irrompono sulla scena letteraria Hap e Leonard, la strana coppia di detective protagonisti della fortunata serie creata da Joe Lansdale.

Hap ha rinunciato da tempo a salvare il mondo: la sua unica preoccupazione è vivere tranquillo, tra chiacchiere oziose e interminabili bevute con l’inseparabile Leonard. Ma il grande sogno degli anni Sessanta gli è rimasto incollato addosso perché non ha mai dimenticato Trudy, la bionda con cui aveva giocato a fare la rivoluzione. Quando Trudy ricompare nella sua vita, chiedendogli di recuperare il bottino di una rapina in banca, accetta l’incarico finendo però a capofitto in una spirale di violenza alla quale potrà sottrarsi soltanto con l’aiuto di Leonard. Quei soldi fanno gola a molti, e c’è chi è disposto a tutto pur di non dover dividere il malloppo…
Lansdale accompagna il lettore tra paludi melmose e palazzi fatiscenti, ormai accerchiati dalla nuova America dei centri commerciali e degli immensi parcheggi di cemento. E già dispensa a piene mani quel misto di umorismo sardonico e sottile nostalgia, di idealismo e disillusione che ha fatto di Hap Collins e Leonard Pine una coppia di detective tra le piú affascinanti e amate degli ultimi anni.