Charles Baxter – Festa d’amore #CharlesBaxter #Festadamore

BAXTER-NORMALE

il classico libro che, pur limitandosi al racconto di piccoli eventi di vita quotidiana per dei normali cittadini del Michigan, conquista anche grazie al meccanismo narrativo di raccontare la medesima scena secondo punti di vista in prima persona di personaggi diversi, sempre “intervistati” dall’autore.

la verità e la scala di priorità di un protagonista vengono smentite così solo qualche pagina dopo. e si finisce a domandarsi se esiste la verità, se si può parlare di felicità assoluta o bisogna accontentarsi dei piccoli attimi che ci regala la vita.

il libro rimane sospeso tra ottimismo e malinconia, tra leggerezza e approfondimento, fra spazi aperti e claustrofobia, tra ironia e lezioncina morale.

e in questa via di mezzo risiede anche l’esperienza di lettura: un po’ come quei film che non ci appassionano completamente, ma di cui proprio non si riesce a interrompere la visione prima della fine.

andrea sartorati

La storia ruota attorno ad una caffetteria in una piccola città dell’Oregon in cui si incontrano vari personaggi. Proprietario del caffè è Bradley Smith …che inizia a raccontare il naufragio dei suoi amori. Il titolo non mi sembra attinente alla trama perché, in fondo, Festa d’amore è un insieme di testimonianze di vita, spesso tristi, con l’alternanza simultanea di più voci narranti che, talvolta, possono infastidire. Gli interlocutori sono bravi, ben disposti, non hanno grandi avventure o delitti da narrare, solo vite quotidiane (ancora una volta, persino banali, a meno di non considerare un’attrazione fatale fra lesbiche un prodigio, o il bisogno di un cane da compagnia un mistero) ma le raccontano bene. Se Kathryn non si sente amata a dovere e perde la testa per una donna a partire dalla bellezza dei suoi gesti di raffinata giocatrice di softball c’è da stupirsi? Se il marito non capisce perché viene mollato e si lega dannatamente a un cane per non soccombere alla solitudine e al dolore ci si può meravigliare? Quello che rende tutto amabilmente attraente è in realtà la capacità di Baxter (l’autore empirico questa volta) di intrecciare non solo storie ma punti di vista, sguardi diversi sulle stesse cose e persone che vanno e vengono e rendere perciò ragione della letteratura nel suo significato più profondo di approssimazione alla verità.

Festa d’amore – Charles Baxter @Mattioli1885 #CharlesBaxter

BAXTER-NORMALE

Una bella storia. Una grande storia. Fatta di altre piccole storie che la attraversano. Una sola storia, infine, narrata da più voci, un coro di voci, che ce la mostrano dai loro diversi punti di vista, dal loro diverso modo di raccontarla e di percepirla. E’ un quadro, come quello dipinto da Bradley, il personaggio-perno, un quadro bello da vedere nel suo insieme ma che occorre scrutare nei particolari. La bravura di Baxter è proprio questa, farci vedere l’insieme e le singolarità. Lui è il primo personaggio presente nel libro, si alza di notte e incontra l’amico Bradley. Da questo momento il fiume di parole.
Sono storie di persone normali che affrontano i momenti difficili e i fallimenti della vita. Baxter ci parla dell’amore,e ci riesce evitando il banale, il già detto, il già letto. Ce ne mostra tanti aspetti, tanti lati, cercando di farci capire che il brutto e il bello di questo sentimento sono facce che non bisognerebbe mai distinguere tra di loro, ma considerarle come l’una espressione dell’altra, come la vita e la morte. E lo fa con uno stile giocoso, ma non superficiale, e i suoi personaggi entrano in noi, c’è immediata empatia. Umoristico e disilluso, esattamente come sa essere la vita, ecco l’amore.
Un libro molto poetico, in grado di mostrare come la vita sia solo in apparenza casuale, che invece in fondo ha sempre un senso, e c’è sempre la possibilità aperta di riuscire ad amare ed essere amati da qualcuno, anche se tutto avrà una fine irrimediabile. Matrimoni durevoli, rocciosi, matrimoni precari, relazioni clandestine precarie, relazioni dettate solo dall’impeto giovanile, rapide come un fuoco nato dalla benzina, relazioni create anche per non restare soli, l’amore descritto è tutto questo, ma c’è sempre il filo comune, quello di provare, e riprovare e riprovare ancora, senza mai arrendersi, perchè conta solo esserci dentro, l’amore, conta solo viverlo, senza rimuginare e farsi frenare dalle possibili conseguenze.
C’è solo da vedere quanto duri, in ogni caso sarà una festa alla quale abbiamo la possibilità e anche il diritto di partecipare.

“Quando sei innamorato, non hai bisogno di fare nulla. Ti basta esserci. Esistere, senza dire una parola. Senza muoversi di un palmo.”

“ci sono solo due realtà: quella della gente innamorata o che si ama e quella di tutti gli altri che ne stanno fuori.”

“Quando fummo nudi, finalmente, in piedi, mi mise le mani sul seno e iniziò a baciarmi. Mi sentivo al settimo cielo. E pensavo: può avere ogni centimetro di me. Gesù, si può prendere pure le mie ossa.”

“Beh,” dissi. “Dato che siamo in vena di consigli e cose di questo tipo, come sei riuscito a restare sposato con mamma così a lungo? Sono trenta…”
“Trentotto anni.”
“Trentotto anni,” dissi. “Come ci sei riuscito?”
“Questa non è una domanda. Non si chiede una cosa del genere. Ma dato che l’hai fatto, ti risponderò. È semplice. Ho tenuto la bocca chiusa.” Si fermò. Una pausa glaciale. “Questo è il segreto.”

“Le mie storie parlano sempre della felicità e della possibilità o meno di esservi inclusi. C’è sempre qualcuno che guarda qualcun altro che è felice e pensa a come potere arrivare fin lì.”

“I peggiori errori che abbia mai commesso sono stati quelli dettati da una dolce speranza”

“l’amore è il primo cugino della morte, si conoscono l’un l’altro, partecipano alle stesse riunioni di famiglia”.

“La passione occupa uno spazio che non viene lasciato libero fino a quando non sopraggiunge un’altra passione.”

“In ogni relazione esiste almeno un giorno felice. Ciò che intendo dire è che, per quanta amarezza vi sia in una storia, quel giorno c’è sempre. Ti appartiene in ogni caso. È quel giorno che ti ricordi e pensi: beh, almeno ho avuto quel giorno. Una volta è successo. Ti convinci che tutte le variabili potrebbero semplicemente allinearsi un’altra volta. Invece no. Non sempre. Una volta ho parlato con una donna che mi ha detto: “Sì, quel giorno c’era un angelo a guardarci.”

Musica: Jersey girl, Bruce Springsteen

https://youtu.be/xRXhDQXhdXE

carlo mars

DESCRIZIONE
In Festa d’amore lo scrittore statunitense si diverte mettere insieme uomini e donne che riflettono sul sentimento che più unisce e più divide. Lo fa con humour sottile e delicatezza. Inguaribili romantici, esperti di storie perdute, specialisti in delusioni e genitori alla ricerca di un rapporto con il figlio: tante voci narranti si incrociano in una trama polifonica che non smette di attrarre.