La bottega di Luciano Buggio a Venezia #LucianoBuggio

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Ha il negozio nella stretta calle che collega rio Marin e l’arco di San Giovanni Evangelista

L’altra sera ero in anticipo per andare a giocar a calcetto e allora, facendola a piedi fino a piazzale roma, ho deviato dal solito itinerario per esplorare parti di Venezia che ancora conosco poco o non conosco per niente (per la cronaca e per chi non lo sapesse, vivo qui da quasi dieci anni ma per fortuna ancora devo conoscerla tutta e spero di non riuscirci mai).Arrivato di fronte al ponte che porta alla Chiesa dei Frari ho deciso, invece di attraversarlo e arrivare dritto a destinazione, di continuare sulla fondamenta e andare verso Campo San Giovanni Evangelista.
Da lì, proseguendo verso Rio Marin e subito dopo la celebre Scuola Grande (sempre San Giovanni Evangelista) mi sono trovato davanti alla bottega di Luciano Buggio: opere d’arte da oggetti di riciclo e, soprattutto, mobili stracolmi di libri usati , sia all’interno che in calle.
Il personaggio , poi, è di quelli da libro: giovane e brillante studioso viene a Venezia da Gorizia dopo aver vinto una borsa di studio al Collegio Foscarini e si ferma frequentando anche il liceo Benedetti. Studioso appassionato di fisica e matematica decide di non continuare lo studio scientifico all’Università ma si iscrive a Sociologia a Trento (nel periodo del ’68, e ho detto tutto: credo sia la facoltà più celebre e temuta della storia italiana!)
Torna Venezia a insegnare al Liceo ma decide di mettersi a fare il falegname, lavoro che aveva imparato durante la sua permanenza a Trento. Ma anni dopo ha un’illuminazione: concepisce all’improvviso il modello matematico che descrive il movimento cicloidale dei fotoni, lo pubblica e ricomincia a studiare la fisica e l’astronomia, concentrandosi sulle buche di potenziale e in cui si trovano le galassie “boxy”, i cosiddetti “universi quadrati”. Quando si entra in bottega ha proprio una gigantografia di una di queste galassie appesa sul muro.
Per la cronaca ho trovato un volume coi racconti di Lovecraft curato da Fruttero e Lucentini (“I MOSTRI ALL’ANGOLO DELLA STRADA”) , pagato due euro.
Diciamo che l’Acqua Alta a S.Maria Formosa è sempre più meta turistica e a volte è impossibile entrarci: questo rimane ancora poco conosciuto e nascosto e un salto vale la pena farlo.

Alessandro

ARTICOLI:

Il prof di fisica che fa il falegname:

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2013/01/06/news/il-prof-di-fisica-che-fa-il-falegname-1.6309507

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