Un esordio strepitoso, uno dei romanzi più belli letti di recente, di un autore di soli 25 anni. Tutto vissuto nel regno animale e della natura, in quanto il protagonista è Archy, una faina dagli istinti animali ma dai pensieri umani, in perenne lotta fra ragione, cuore e lotta per la sopravvivenza. Racconta in prima persona la sua storia, venduto dalla madre alla volpe Solomon che oltre a farne il suo servo gli insegnerà a leggere, scrivere e lo porterà alla conoscenza di Dio. Una scrittura coinvolgente, segnata da molte riflessioni sulla vita e soprattutto sulla morte, cui vengono dedicate alcune pagine tutte da sottolineare. Un romanzo che tuttavia è molto scorrevole, che commuove, specie per alcuni personaggi indimenticabili, soprattutto Solomon e il cane Gioele. Imperdibile.
Silvana Battaglioli
Questa è la lunga vita di una faina, raccontata di suo pugno. Fra gli alberi dei boschi, le colline erbose, le tane sotterranee e la campagna soggiogata dall’uomo, si svela la storia di un animale diverso da tutti. Archy nasce una notte d’inverno, assieme ai suoi fratelli: alla madre hanno ucciso il compagno, e si ritrova a doverli crescere da sola. Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, stoviglie, tavoli, letti, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d’altronde è la natura. Sono mossi dalle necessità e dall’istinto, il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon, ed è una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati, la crudeltà quotidiana del vivere, il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi occhi con incredibile forza. Fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni e il pungolo di nuovi desideri, si schiuderanno fra le sue zampe misteri e segreti. Archy sarà sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, un’anomalia. A contraltare, tra le pagine di questo libro, il miracolo di una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne. I miei stupidi intenti è un romanzo ambizioso e limpido, ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi vive di libri.
di Bernardo Zannoni (Autore) Sellerio Editore Palermo, 2021
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