Aleksandar Hemon – Il progetto Lazarus

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E’ colpa mia, lo so perfettamente. Sto periodo incredibilmente fatico a perdermi nelle pagine e se a ciò aggiungiamo che il cartaccio alla sera mi ammazza definitivamente, ecco che il giudizio non potrà che essere ottuso dalle condizioni fisico-ambientali. Imperciocchè , dove il precedente “Libro delle mie vite” mi aveva folgorato, questo non ci è riuscito. La storia dell’aspirante scrittore Brik, bosniaco immigrato nella terra promessa, che vorrebbe raccontare la storia di Lazarus, ebreo sopravvisuto ai pogrom e a sua volta immigrato a Chicago, che nel 1908 viene ucciso dal capo della polizia semplicemente perché è “diverso” e quindi minaccioso, spaventoso.
Tutto avrebbe potuto far scattare l’ammore verso questo tomo e invece, invece no. Mi sa che questo per me può essere solo il tempo per libri farlocchi, libri carini e leggeri.

“Qualcuno spia da dietro una tenda della casa di fronte, il volto cinereo contro lo sfondo scuro. E’ una giovane donna: lui le sorride e lei si affretta a tirare la tenda. Tutte le vite che potrei vivere, tutte le persone che non conoscerò mai, che mai sarò, sono ovunque. Il mondo è tutto questo.”

Aleksandar Hemon – Il progetto Lazarus