Morte di un uomo felice – Giorgio Fontana

Buona sera a tutti popolo del faccia libro che legge. Innanzitutto voglio scusarmi con voi per aver latitato in questo ultimo mese. Ho letto meno e scritto di più, ma non qui. Un po’ per lavoro, un po’ perchè credo fortemente nel 25 aprile e ho preparato con cura per me e la mia famiglia questa commemorazione ricercando tutto quello che potevo sul coinvolgimento di alcuni parenti nella lotta partigiana, ho avuto meno tempo libero e l’ho dedicato a leggere e non a scrivere di quello che avevo letto. Cercherò di rimediare con questo e con i prossimi post.

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Morte di un uomo felice – Giorgio Fontana

Questo libro l’ho inserito alla voce “ultimo nella lista dei desideri” perchè è un libro di un autore che non conoscevo e che ho scoperto in questa pagina negli ultimi tempi, non era quindi nella lista in partenza. Fontana scrive a mio avviso molto bene, ha un buon ritmo che contrasta con la lentezza burocratica del sistema giudiziario italiano che percepisco nella stanchezza del suo personaggio in certi passaggi. La storia è una storia di terrorismo negli anni di piombo (di nuovo, è il mio destino quest’anno…) scorre piacevolmente dal punto di vista lessicale, un po’ meno dal punto di vista degli argomenti trattati che sono decisamente angoscianti. Giacomo Colnaghi è un sostituto procuratori a Milano. E’ profondamente credente, sposato un po’ stancamente con una donna che sembra ricordare di avere amato, padre e, soprattutto, sostituto procuratore che si occupa di terrorismo. Il libro ne narra un anno di vita, il tentativo di creare una sorta di task force, la consapevolezza di sapere dov’è il “nemico” ma di non riuscire a stanarlo, la lontanza dalla famiglia che da un lato è ossigenante e dall’altro genera sensi di colpa. Non mi sono innamorata di Fontana, ma credo che continuerò a leggerlo per capire se possa di buon grado rientrare nel novero degli autori da consigliare.

Agati Pagani

Atti osceni in luogo privato, Marco Missiroli

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Questo gruppo mi sta portando a recensioni complesse. Vi devo ringraziare perché la mia usuale bulimia letteraria mi ha sempre portata ad ingurgitare libri in sequenza e invece qui devo fermarmi a digerirli ed è utilissimo. L’immane sforzo di Lorenza di archiviare il tutto su blog mi dà poi un’illusione di poter protrarre nel tempo il piacere di una lettura.
Recensione difficile dicevo quella di “atti osceni in luogo privato” di marco missiroli. Difficile perché è vero che è un libro maschile, odora di testosterone dalla copertina all’ultima pagina, ma è altrettanto vero che è un po’ una scoperta delle sensazioni dell’altra metà del cielo. Libero è il protagonista italofrancese di questo libro che incontra un grande numero di donne e ne ama totalmente 4. 4 donne da amare in modi diversi: la madre, il sogno erotico che è la migliore amica, la passione giovanile e l’amore maturo. Libero cresce e pensa al sesso. Studia e pensa al sesso, lavora e fa sesso. Continua a studiare e fa sesso in un inseguirsi di esperienze di vita diverse e di rapporti intimi diversi. Leggendo seguiamo la vita di libero dall’infanzia alla paternità scandite da un forte parallelismo tra esperienze di vita e incontri amorosi.
C’è molto eros in questo libro, ma leggendo mi sono resa conto che questo eros è lo specchio delle esperienze di libero. Non c’è volgarità nelle parole, anche quando si parla di scopare, mentre trapela tenerezza in libero innamorato, figlio e padre. Ci sono dei bellissimi personaggi di contorno, c’è della grandissima letteratura altrettanto protagonista e a tratti c’è della buona musica e c’è del gran tennis citato come metafora di vita.
Nel complesso devo dire che nonostante l’impossibilità di immedesimazione, è stata una buona lettura.

“I libri spostavano la mia relatività e attuavano una legge: avevano iniziato a mettermi al mondo”

“Più volumi troverai in casa di una persona e maggiore sarà il suo grado di infelicità”

Agata Pagani