IL MONDO STORTO
Di Mauro Corona
“C’era gente piena di soldi che avrebbe potuto godersi la vita, campare in pace, leggere, fare passeggiate, stare con i propri figli, spiare i giorni, evitare impegni. Invece niente. Correvano di qua, correvano di là, per l’Italia, l’Europa, il mondo. Pigliavano aerei un giorni si e un giorno anche. Consumavano la vita in aria, negli uffici, negli affari, senza accorgersi che invecchiavano privandosi della cosa più bella, la tranquillità. Salvo poi ammalarsi di qualche tumore che, inesorabile, li poneva di fronte alla loro stoltezza.
A quel punto cercavano di recuperare vita, tentando di fare quel che gli sarebbe piaciuto e non avevano mai fatto. Ma ormai era tardi. La malattia grave, quella che non dà scampo e disfa i corpi e li annienta, ha un solo merito: apre gli occhi agli stolti mettendoli davanti alla loro sciocca follia. La malattia mortale toglie i veli al nostro crederci nel giusto. Solo quando ci restano al massimo un paio d’anni di vita, ci vengono davanti le cose importanti trascurate, perdute. Allora ci accorgiamo di quanto sarebbe stato bello camminare a piedi in un bosco, stare con i figli, con gli amici, leggere un libro, guardare il mare, bere un calice di vino prendendoci il tempo necessario.”
DESCRIZIONE
Un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l’energia elettrica. È pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie. Gli uomini si guardano l’un l’altro. E ora come faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c’è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei locali. Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell’inverno di fame e paura, devono guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe che nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell’uomo… Mauro Corona ancora una volta stupisce costruendo un romanzo imprevedibile. Un racconto che spaventa, insegna ed emoziona, ma soprattutto lascia senza fiato per la sua implacabile e accorata denuncia di un futuro che ci aspetta.
