Matteo Strukul – La giostra dei fiori spezzati

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leggo matteo strukul perché è padovano e mi è istintivamente simpatico (dal look e dalla biografia mi pare il classico che dopo la laurea ha capito di aver sbagliato tutto e ha avuto il coraggio di intraprendere la sua strada), anche se le nostre conversazioni si sono interrotte quando gli ho chiesto se scrivendo la biografia di priviero avesse avuto il privilegio di vederlo senza occhiali scuri.
detto questo… pur non essendo il mio genere (un noir-pulp con tanta azione), non avevo affatto disprezzato i suoi due libri incentrati sull’affascinante giustiziera mila.

qui invece non ci siamo. sarà il passaggio a mondadori, ma il libro intreccia una discreta vicenda (dei delitti nel mondo della prostituzione) con la storia di padova di fine ottocento e elementi di scienza della criminologia. questo intreccio avviene in maniera un po’ pesante, con ampio ricorso nei dialoghi al famoso fenomeno dello spiegone. chi di noi, rivolgendosi ad un amico in pizzeria, non riferisce pari pari le teorie di keynes sull’intervento statale in economia?

alla fine il profondo giudizio critico è: un po’ mappazzone

Andrea Sartorati